La scorsa estate una narnese di 23 anni ha lasciato il proprio ragazzo, un ternano di 26 anni. Per lei è iniziato un tormento durato tre mesi, fatto di appostamenti, pedinamenti, sms e telefonate ingiuriose da parte dell’ex che non si rassegnava alla fine di quella relazione. La giovane era ovviamente spaventata ed ormai usciva di casa solo se accompagnata da amici o da parenti. Anche per andare al lavoro aveva bisogna di una scorta.
La gelosia ossessiva del 26enne ternano aumentava di giorno in giorno, soprattutto dopo che la giovane aveva iniziato a frequentare un altro. Dopo aver anche subito dei danneggiamenti a propri oggetti (ad opera di ignoti), si è rivolta alle forze dell’ordine e la denuncia è arrivata in questura, negli uffici della Divisione anticrimine dove, dal 2009, è stata istituita un’apposita unità che si occupa dei reati di stalking.
Non appena gli agenti hanno avviato le indagini, si sono subito resi conto che quanto raccontato dalla ragazza corrispondeva alla realtà. Hanno raccolto le testimonianze di parenti, amici e colleghi e in breve è stato emesso un provvedimento nei confronti del 26enne: è stato ammonito da questore ai sensi della Legge n. 38/2009 (legge sullo stalking). Il ragazzo è stato diffidato dal tenere una condotta contraria alla legge e ad astenersi dal compiere atti persecutori nei confronti della vittima o di terzi a questa legati da vincoli di qualsiasi natura, onde evitare di essere successivamente indagato.
Una misura, quella dell’ammonimento, che potrebbe sembrare blanda (e lo è per i fenomeni di stalking più gravi) ma che invece, in molti casi, si rivela particolarmente efficace. Dall’inizio del 2013, la Divisione anticrimine della questura ha infatti trattato 12 richieste di ammonimento, quasi tutti uomini, di ogni età, nazionalità e ceto, tutti ex partner, alcuni di loro in possesso di armi che sono state sequestrate. Dei 12 ammoniti, nessuno ha presentato ricorso, ne è stato denunciato successivamente per il reato di stalking: l’aspetto deterrente dell’ammonimento è stato sufficiente a far interrompere i comportamenti assurdi dei persecutori.