La sopravvivenza del Gruppo Novelli e dei suoi circa 700 dipendenti è appesa ad un sottilissimo filo che lega l’azienda agli istituti di credito. Con queste parole si può riassumere quanto dichiarato dal nuovo presidente Musaio e dall’amministratore delegato Alfieri nell’incontro che si è tenuto venerdì mattina presso il Ministero dello Svilluppo Economico al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Vincenzo Riommi e i segretari nazionali e locali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Filcams-Cgil.
Sono circa 4 i milioni di euro necessari per rilanciare il gruppo e allo stesso tempo erogare gli stipendi arretrati dei lavoratori. In merito a ciò, nelle scorse settimane, il presidente Musaio aveva garantito l’accredito di mille euro a tutti i lavoratori. Proprio in occasione del summit presso il ministero, lo stesso presidente ha ribadito e confermato che sarebbero stati versati i soldi a tutte le maestranze.
Per quanto riguarda gli istituti di credito, i vertici del gruppo avranno un incontro questa settimana per vedere se c’è la volontà di sbloccare il finanziamento. Considerando che le stesse banche avevano sponsorizzato la nomina del nuovo cda, in modo tale da poter garantire eventuali prestiti, ci si aspetta che ora mantengano quanto promesso. Il nodo verrà sciolto venerdì prossimo presso la sede generale del gruppo a Terni, dov’è in programma un nuovo incontro tra il board societario ed i sindacati per fare il punto della situazione. In quel caso, forse, si vedrà se gli istituti avranno acconsentito alle richieste del presidente Musaio e se si potrà dare il via al rilancio delle produzioni strategiche, in modo tale da garantire tutti i livelli occupazionali del gruppo.