Purtroppo non si hanno ancora notizie di Alessandro Riccetti, il 33enne di Terni rimasto coinvolto nella slavina che ha travolto l’hotel Rigopiano dove lavorava come addetto alla reception. Il giovane non figura infatti né tra le 11 persone estratte vive da ciò che rimane della struttura né tra le 5 vittime accertate. Insieme a lui attualmente risultano disperse altre 22 persone.
La madre e altri familiari continuano a seguire con angoscia l’evolversi della situazione direttamente in Abruzzo dove si sono recati. I congiunti di Riccetti sono assistiti anche da due operatori della protezione civile inviati dal Comune di Terni. Nel frattempo i vigili del fuoco percepiscono altri segnali sotto la neve e le macerie. “Stiamo verificando, potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso nella neve”, ha spiegato il dirigente Alberto Maiolo al centro operativo di Penne.
Riccetti, nato il 23 gennaio di 33 anni fa, prima di lavorare a Farindola, dal dicembre 2015, è stato receptionist in altre strutture alberghiere umbre, tra cui San Gemini. Il giovane ha vissuto anche all’estero, come a Parigi, dove si è recato tra il 2010 e il 2011 per un Erasmus alla Sorbonne Nouvelle. Dopo la laurea triennale in Mediazione linguistica applicata, Riccetti ha infatti conseguito la specialistica in Lingue straniere per la comunicazione internazionale, sempre all’Università di Perugia. In campo lavorativo si è fatto apprezzare soprattutto per la sua conoscenza delle lingue.
A Terni, dove si attendono con ansia notizie soprattutto nel quartiere di Cardeto, dove abita, Riccetti viene descritto come un ragazzo molto attaccato alla famiglia (la madre Antonella, il fratello e la sorella, mentre il padre è morto qualche anno fa), dalla quale tornava ogni volta che il lavoro glielo permetteva. Numerosi, sul suo profilo Facebook, i post che parlano della terra di origine. Uno degli ultimi, delle 2.43 del 18 gennaio, riporta proprio delle foto di Rigopiano sommersa dalla neve, scattate dall’hotel.
Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha scritto su Facebook: “Ore di grande angoscia e di attesa per Alessandro Riccetti, un figlio di Terni, bravo e laborioso. Un ragazzo che ha saputo, con grande impegno, costruirsi un futuro. Seguiamo la vicenda con trepidazione. L’Amministrazione Comunale è in contatto costante con la Prefettura di Tern e la Protezione Civile. Abbiamo fatto sentire la vicinanza ai familiari. Speriamo con loro”.
Aggiornamento ore 23,50: Purtroppo la giornata appena trascorsa non ha riservato le buone notizie in cui tutti sperano. L’angoscia e la speranza per le sorti del 33enne ternano dura a questo punto da tre giorni. I soccorritori, che continueranno le ricerche dovendo fronteggiare un accresciuto rischio di nuove valanghe nella zona, ritengono possibile vi siano ancora dei sopravvissuti. Secondo le parole del presidente eletto della Società Sistema 118, Mario Balzanelli, pubblicate su diversi organi di informazione, “una persona in buona salute, se ha la possibilità di ossigenarsi, può resistere in quelle condizioni anche 4-5 giorni. Ancora di più se può bere. Questo è possibile perché in questi casi si creano delle compartimentazioni d’aria, degli spazi ristretti che comunque garantiscono la respirazione. Invece se ci sono dei traumi gravi o delle malattie pregresse, cardiache o respiratorie, le chance ovviamente diminuiscono”.