Degrado dei treni, ritardi infernali, sovraffollamento delle carrozze, aria condizionata che funziona a giorni alterni. La vita dei pendolari umbri è sempre più difficile e, beffa delle beffe, da ieri è anche più cara. Come riferisce il Comitato pendolari terni, alcuni viaggiatori che sono andati a rinnovare l’abbonamento mensile hanno avuto l’amara sorpresa di dover pagare 10 euro in più a causa dell’aumento deliberato dalla regione Lazio per la tratta Terni-Roma.
Non solo gli abbonamenti mensili: i rincari della delibera riguardano anche le corse singole con il biglietto che è aumentato di 0,50 centesimi di euro. Riferisce Trenitalia che la variazione di prezzo “riguarda solamente i treni regionali ed interregionali, esclusi Eurostar ed Intercity. Aumento dovuto al solo tratto ferroviario laziale le cui politiche tariffarie sono in mano alle regioni che firmano il contratto di servizio”.
La delibera della regione Lazio, tra l’altro, fa seguito a quella della regione Umbria del 2010, con cui era stata già aumentata la tariffa e che il comitato dei pendolari aveva impugnato. Il Comitato pendolari ternani torna ora a chiedere lumi sul nuovo improvviso rincaro delle tariffe: “Chiediamo, urgentemente, di conoscere le motivazioni che hanno portato a questo ulteriore incremento del costo degli abbonamenti mensili 40/AS, dopo quello effettuato, senza giustificazione, già nei primi mesi del 2012. Tanto più stigmatizziamo tale decisione in quanto la si ritiene non consona con i ripetuti disagi nel servizio ferroviario denunciati negli ultimi tempi”. La risposta, riportata sopra, di Trenitalia non lascia scampo ai poveri pendolari che, oltre a dover convivere con un servizio ferroviario da terzo mondo, sono anche costretti a pagarlo profumatamente.