Diverse decine di detenuti “pericolosi” sono giunte nelle scorse settimane, ora nel carcere di Terni stanno per arrivarne altri 170. I sindacati della polizia penitenziaria avevano espresso grande contrarietà e preoccupazione, soprattutto per il rischio di nuove infiltrazioni mafiose in città. Oggi, proprio su questo, si è svolta una riunione convocata dal prefetto Gianfelice Bellesini su sollecitazione del sottogretario all’Interno Gianpiero Bocci e del sindaco Leopoldo Di Girolamo. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente della Provincia Feliciano Polli, la direttrice del carcere Chiara Pellegrini, il comandante della polizia penitenziaria Fabio Gallo e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria.
Le istituzioni hanno promesso che “sarà intensificata l’attività info-investigativa delle forze dell’ordine, con la collaborazione della polizia penitenziaria”. Garantito “il costante controllo del territorio e l’alto livello di attenzione per impedire infiltrazioni criminali”.
Nel corso dell’incontro Bellesini ha ricordato che le problematiche relative ai trasferimenti sono state già analizzate dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica il 24 aprile scorso. I sindacati hanno segnalato i problemi legati alla sicurezza all’interno del carcere, alla carenza degli agenti di polizia penitenziaria (circa 40 in meno rispetto all’organico previsto), alla insufficiente dotazione di mezzi blindati e di alloggi per il personale. La direttrice del carcere ha evidenziato inoltre la necessità di procedere all’ampliamento del reparto detentivo nell’ospedale di Terni, auspicando inoltre un maggiore utilizzo del sistema delle videoconferenze per i detenuti. Infine il prefetto ha assicurato che trasferirà al ministero della Giustizia le problematiche emerse, dando la disponibilità ad ulteriori momenti di confronto.