Dalla serie “occhio non vede, cuore non duole”: dove l’inquinamento è più elevato la soluzione è smettere di misurarlo. Almeno è quanto ha fatto Arpa Umbria secondo la denuncia di Legambiente di Amelia. Infatti il circolo amerino dell’associazione ambientalista denuncia che, nell’operazione di riduzione di stazioni di monitoraggio dell’aria (effettuata per contenere i costi), sono state eliminate proprio le due centraline che negli anni hanno rilevato i più elevati livelli di benzene: quella in viale Borzacchini a Terni e quella in via della Repubblica ad Amelia.
Ora Arpa, dopo “l’ottimizzazione” della rete di monitoraggio, nelle due aree più inquinate dal benzene, effettuerà dei periodici campionamenti, 8 settimane all’anno. Una decisione che Legambiente Amelia critica duramente: “Con un colpo di spugna si cancella il problema dell’inquinamento da benzene nella provincia di Terni. Non è più necessario risolvere il problema del traffico, non ci saranno più, nei dati ufficiali, livelli di benzene preoccupanti”. Come riportato nell’inchiesta di Terni Oggi (qui l’articolo), in viale Borzacchini a Terni e in via della Repubblica ad Amelia, si registravano proprio i livelli più elevati di benzene, pur non essendo però le uniche aree “problematiche”: se Arpa dovesse muoversi ancora secondo saggezza popolare (“occhio non vede, cuore non duole”), a rischiare la rimozione potrebbe ora essere la stazione posta in via Carrara, nel centro di Terni.
Questo il comunicato di Legambiente Amelia:
L’ARPA dell’Umbria ha deciso di ottimizzare la rete di monitoraggio del benzene (composto organico volatile classificato come potente cancerogeno) portando da 25 a 16 le stazioni di controllo e riducendo per alcune di esse il controllo da quotidiano a poche rilevazioni settimanali all’anno.
Più che un’ottimizzazione ci sembra una drastica riduzione, motivata dalla volontà di ridurre i costi (ma costa più la prevenzione o la cura dei tumori?) con l’effetto di ridurre il già insufficiente controllo della qualità dell’aria.
Ancora più sorprendenti sono le scelte effettuate per decidere quali centraline di rilevamento debbano essere chiuse: dopo aver rilevato che le medie le centraline di via Borzacchini a Terni e di via della Repubblica ad Amelia spesso hanno riportato valori anche molto superiori a quelli considerati accettabili per legge, l’ARPA ha deciso di eliminare proprio queste due centraline con motivazioni quasi surreali:
La centralina di via Borzacchini verrà chiusa perché i valori alti rilevati sono “imputabili ad un intenso passaggio di autovetture ed alla presenza di due stazioni di distribuzione di carburanti, che possono produrre emissioni di vapori contenenti benzene durante le operazioni di rifornimento degli autoveicoli“, la centralina di via della Repubblica di Amelia (che ha storicamente mostrato i valori più alti di concentrazione di benzene di tutta la provincia) poiché “a causa della sua localizzazione in prossimità della porta del paese, è caratterizzata da una scarsa circolazione d’aria, con conseguente minore capacità di dispersione degli inquinanti emessi dal traffico veicolare” il campionamento sarà ridotto a sole 8 settimane equamente distribuite lungo l’anno.
Non era necessaria una sofisticata analisi da parte degli esperti per capire che il benzene ristagna dove c’è traffico, dove c’è poco ricambio d’aria e dove ci sono distributori di benzina, ma il problema non si risolve dicendo che si tratta di valori non significativi perché ci sono persone esposte a elevati livelli di sostanze cancerogene che lì vivono o lavorano.
Con un colpo di spugna si cancella il problema dell’inquinamento da benzene nella provincia di Terni. Eliminando qualche altra centralina L’ARPA potrà finalmente risolvere anche il problema dei PM10 e magari evitando di rilevare la concentrazione di diossina nelle zone vicine all’inceneritore riuscirà finalmente a “ripulire” l’aria di Terni, soffocando l’allarme sociale e liberando gli amministratori da un problema che hanno già dimostrato di non saper risolvere ma i cittadini che respirano l’aria inquinata e vedono la gente ammalarsi non si faranno ingannare: è ora di chiedere una maggiore attenzione alla qualità dell’aria, aumentando i punti di rilevazione. E’ ora di agire concretamente: spostare i distributori di benzina in luoghi più idonei, limitare o chiudere al traffico le strade più inquinate, chiudere l’inceneritore e attivare politiche di trasporto alternativo non inquinante per garantire la salute di tutti.
Ad Amelia c’erano solo 3 stazioni di rilevamento del benzene (nessuna per i PM10): la centralina di via della Repubblica, che dovrebbe essere campionata solo 8 volte all’anno è scomparsa dal sito del’ARPA.
La seconda, in piazza Matteotti è stata eliminata; rimane solo la terza in piazza XXI Settembre, con il rilevatore posizionato a circa 3 metri di altezza, in una piazza aperta e spazzata dal vento, forse perché “è più affidabile”.
Ad Amelia nel centro storico non viene più rilevato l’inquinamento perché con le sue strade strette e l’eccessivo traffico lì ci sono livelli di benzene elevati.
Non è più necessario risolvere il problema del traffico, non ci saranno più, nei dati ufficiali, livelli di benzene preoccupanti…
Mettiamoci l’anima in pace ad Amelia secondo l’ARPA l’inquinamento da benzene non c’è o se c’è non vale la pena di rilevarlo perché riguarda solo i cittadini che eroicamente resistono nel centro storico invaso dal traffico… Con buona pace per quanti in questi anni si sono ammalati anche di cancro.