L’Upi Umbria alza le barricate contro la decisione del Governo Monti di sopprimere la Provincia di Terni che non rientra nei parametri stabiliti di estensione territoriale e di numero di popolazione. La richiesta di mantenere due province in Umbria è “legittimata dalla presenza di due realtà fortemente diverse e non omologabili per storia, tradizioni ed economia”: a dirlo è lo stesso presidente dell’Unione delle Province di Italia Umbria, Marco Vinicio Guasticchi, che è anche presidente della Provincia di Perugia. Per lui la soppressione sarebbe incostituzionale. L’occasione per prendere le difese dell’ente è stata quella della riunione del comitato direttivo regionale dell’Upi Umbria che si è svolto proprio a Terni.
Per il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli “l’obiettivo primario è quello di confermare in Umbria le due province, perché con una sola sarebbe un disastro. Si andrebbe a far coincidere – ha sottolineato – l’unica provincia con la regione e ad indebolire complessivamente quest’ultima. La difesa di Terni deve essere un compito delle stesse province e dell’Upi”.
Secondo Guasticchi “non bisogna cadere nella trappola e pensare che la vera battaglia sia la provincia di Terni sì o no”. “Ampliare il territorio – ha aggiunto – non è possibile. E’ necessaria una legge dello Stato e un referendum. La partita di Terni rientra però insieme a quella della Basilicata, che come l’Umbria supera i criteri di popolazione ed estensione previsti per mantenere due province. E’ giusto e necessario che si prendano in considerazione queste due eccezioni ben definite, che l’Upi ha già segnalato al governo”.
“Venire a Terni – ha spiegato Guasticchi – ha un significato molto forte, che va al di là della necessità di sostenere la causa del mantenimento della Provincia ma che sostiene un ragionamento più complesso, che deve giustificare il mantenimento e il funzionamento di tutto il sistema delle province”. Secondo il presidente, l’atto deciso dal Governo Monti sulla soppressione di parte delle province italiane “é non costituzionalmente corretto e sarà bocciato dalla Corte Cosituzionale. La spending review – ha proseguito – non ha nulla a che fare con le province. Ancora si continua a parlare dei costi delle province e non dei 7 miliardi degli enti di secondo livello, sui quali invece si sorvola”. “Sulle province – ha sostenuto Guasticchi – si va giù con l’accetta e non si pensa al destino dipendenti, non ci si preoccupa di trovare situazioni alternative. Chi andrà a gestire le funzioni delle province?”.
In merito ai tagli ai fondi per le province previsti dalla spending review Guasticchi ha spiegato che “la Provincia di Perugia dovrà tagliare a bilancio approvato 10 milioni di euro”. “Probabilmente – ha detto ancora – nessuna provincia d’Italia sarà in grado chiudere il bilancio. I presidenti delle province sono tutti allineati, non pensassero che eliminando le province eliminano il problema degli amministratori. Noi non difendiamo poltrone”.
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