Moglie lo tradisce, marito pianifica vendetta: amante legato, torturato e ferito gravemente. Ternano arrestato

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La relazione tra la moglie e un amico di vecchia data era venuta alla luce da qualche settimana. Furioso e ferito nell’orgoglio ha pianificato la vendetta e teso un vero agguato all’amico. Durante una battuta di caccia dell’amante della moglie, si è presentato coperto di passamontagna, l’ha disorientato con lo spray al peperoncino e, dopo averlo fatto legare, lo ha riempito di botte. Una tortura durata molti infernali minuti. L’aggressore è un ternano di 55 anni che lunedì scorso è stato arrestato dalla Digos di Terni, in collaborazione con la squadra mobile, su richiesta della Procura di Rieti, per violenza privata aggravata e continuata, lesioni e minacce aggravate, reati commessi nei confronti di altro cittadino ternano di 67 anni.

L’aggressione è avvenuta la mattina del 24 novembre scorso intorno alle 5.00. La vittima si era recata a caccia con un amico in una riserva situata in provincia di Rieti. Quando si trovava nel mezzo della boscaglia, il 67enne si è improvvisamente ritrovato di fronte un uomo armato, con il volto coperto da un passamontagna che, sbarratagli la strada, gli ha sparato due colpi al volto con una pistola spray al peperoncino, facendogli perdere momentaneamente la vista e poi, subito dopo, gli ha esploso un colpo di fucile vicino ai piedi per fargli di capire di non avere intenzione di scherzare. Sotto la minaccia delle armi, il 55enne ha poi obbligato l’amico dell’aggredito a legare le mani e i piedi del 67enne con delle fascette che aveva portato con se. A questo punto l’agressore ha iniziato a colpire senza pietà il l’amante della propria moglie che era già in preda al dolore per la reazione dello spray urticante. L’ha colpito utilizzando la canna del fucile, con calci e con una mazza metallica da baseball. Tutto sotto la costante minaccia dell’arma da fuoco, che rivolgeva anche all’amico della vittima per impedirgli di intervenire in soccorso.

Nel corso dell’aggressione, per i contenuti delle frasi offensive pronunciate nei confronti della vittima, i malcapitati avevano riconosciuto l’uomo che si nascondeva sotto il passamontagna come un loro amico di vecchia data, la cui moglie aveva da tempo una relazione con uno di loro, da poche settimane venuta alla luce. L’aggressore, nonostante fosse stato riconosciuto, continuava a colpire la sua vittima ormai in stato di semi-incoscienza, e in preda ad una furia crescente lo minacciava anche con una bottiglia falliforme, che aveva con se e che avrebbe voluto utilizzare per penetrarlo, desistendo solo per l’intervento dell’amico che lo implorava di smettere perché altrimenti lo avrebbe ammazzato. Dopo aver più volte minacciato i due di morte insieme ai loro familiari, nel caso avessero riferito il fatto alla polizia, l’aggressore si allontanava consentendo alle vittime di tornare a casa.

Il 67enne, dopo l’aggressione, era rientrato a casa in stato di choc con il naso fratturato, il volto tumefatto e con contusioni multiple in ogni parte del corpo. I familiari, alla vista del loro caro, hanno allertato subito la polizia che ha raccolto tutte le testimonianze ed avviato immediatamente le indagini che hanno poi fatto emergere una storia di tradimenti e vendette.

Gli agenti, a quel punto, hanno il 57enne presso la propria abitazione dove hanno trovato e sequestravano le armi e gli oggetti usati per l’esecuzione dell’aggressione. Ieri pomeriggio è stato portato presso il carcere di Sabbione in base all’ordinanza d’arresto emessa dal gip di Rieti Andrea Fanella, su richiesta del pm della Procura reatina, Lorenzo Francia.

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