Nei confronti di Giuliano Marchetti, accusato di aver ucciso la compagna Marianna Vecchione, rimane in piedi l’aggravante della premeditazione nell’ipotesi di reato di omicidio volontario. La Cassazione ha infatti rigettato il ricorso presentato dalla procura di Terni contro l’ordinanza del gip Maurizio Santoloci, dichiarandolo “inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse”.
Marchetti è accusato di aver ucciso con un colpo di fucile la compagna 35enne: l’omicidio avvenuto il 23 marzo 2011 nella loro abitazione di via Brodolini.
Il giudice Santoloci nel dicembre scorso, dopo aver emesso l’ordinanza nel corso del processo con rito abbreviato nei confronti dell’uomo, aveva rimesso gli atti alla procura. Quest’ultima, in attesa del pronunciamento della Cassazione, aveva richiesto nuovamente il rinvio a giudizio nei confronti di Marchetti, considerando la premeditazione. Il nuovo processo, sempre con rito abbreviato, si svolgerà il 26 luglio prossimo. Il ricorso in Cassazione era stato presentato anche dal legale di Marchetti, l’avvocato Roberto Spoldi. “Massima soddisfazione” viene espressa dall’avvocato Massimo Proietti, legale di parte civile della famiglia della donna assassinata.