Incremento dei ricoveri e riduzione dei costi: sono i principali fattori che, nel 2013, hanno permesso all’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni di raggiungere l’equilibrio di gestione, con un tendenziale pareggio di bilancio che riporta la struttura nei parametri del Sistema sanitario nazionale. I risultati dell’anno che sta per finire e gli obiettivi per il 2014 sono stati indicati oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal direttore generale dell’Azienda, Andrea Casciari. Presenti anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini, il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, il direttore regionale della Sanità, Emilio Duca, e Giuseppe Schillaci dell’Università di Perugia.
Direttore generale. Casciari ha affermato: “Nonostante una partenza difficile e complessa, oggi possiamo annunciare con soddisfazione di aver raggiunto l’equilibrio di gestione per l’anno 2013, con un tendenziale pareggio di bilancio che ci riporta ai parametri del Sistema Sanitario Regionale. Questo risultato è stato possibile grazie ad una serie di azioni finalizzate all’appropriatezza e alla razionalizzazione delle risorse. Il tutto garantendo una qualità delle prestazioni che, continuando ad accrescere l’attrazione dei servizi, ha permesso di aumentare i volumi delle attività extra regionali e delle attività di alta specialità in ambito regionale”.
“Per il prossimo anno – ha aggiunto il manager Casciari – gli obiettivi si rivolgono al consolidamento dei risultati gestionali del 2013 e a un nuovo modello organizzativo. Lavoreremo principalmente sulla qualità delle procedure (linee guida, regolamenti) e dei servizi, tra cui parto analgesia e servizio radiologico h24. E siamo pronti per affrontare la sfida della riqualificazione strutturale e tecnologica dell’ospedale. Stiamo solo aspettando che vengano liberate le risorse per iniziare i lavori”.
Attività e numeri. L’andamento gestionale del 2013 ha dimostrato un miglioramento dell’efficienza aziendale attraverso l’incremento dei volumi di attività di ricovero di 9,5 milioni di euro rispetto al 2012, riferiti in particolare all’attività di alta specialità regionale (+1,9 mln), all’attività extraregionale (+3,4 mln) e all’attività di medio-bassa specialità regionale (+4,2 mln). La revisione contratti in base alla spending review e il monitoraggio costante dei costi hanno portato ad una riduzione contabile dei costi di quasi 2 milioni di euro, assorbendo sia il tasso di inflazione (1,3%) sia l’aumento del costo dei beni sanitari (1,1 mln) dove, tuttavia, si rileva un miglioramento dell’efficienza del loro utilizzo. Tra l’altro, l’azione di risanamento di bilancio e un miglioramento dei flussi finanziari in ambito regionale hanno determinato una riduzione rilevante dei tempi di pagamento, con previsione di allineamento ai termini di legge.
Per quanto riguarda le performance aziendali si rilevano importanti segni di miglioramento con un aumento della complessità della casistica e dei ricoveri ordinari (diminuiscono i ricoveri diurni o day hospital) e comincia a scendere l’indice di inappropriatezza della degenza.
Le azioni e gli interventi del 2013 hanno riguardato il protocollo generale di intesa fra Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia, la Centrale Operativa 118 e il riordino complessivo del sistema dell’emergenza-urgenza, l’assistenza odontoiatrica, la continuità assistenziale ospedale-territorio, la riabilitazione, l’endocrinologia e la farmaceutica sul fronte dell’integrazione; mentre in termini di efficienza gli interventi hanno comportato la creazione della rete informatica aziendale, la riunificazione del dipartimento Testa-Collo, le apparecchiature e attrezzature per la T.I.N., l’apparecchiatura per l’esecuzione della PET, anatomia patologica, la riorganizzazione dell’area delle chirurgie generali, il laboratorio Analisi, l’adeguamento organico delle strutture complesse di Anatomia Patologica e Anestesia e Rianimazione, il mantenimento dell’attività chirurgica e assistenziale a completo regime anche nel periodo estivo e l’incremento delle sedute operatorie programmate, l’adeguamento dei posti letto nelle strutture complesse di Neurochirurgia e di Rianimazione, la specialistica ambulatoriale, l’acquisizione di attrezzature varie in autofinanziamento per circa 1,5 mln. di euro e l’acquisizione di 150 postazioni di lavoro per il rinnovo della dotazione informatica.
In termini di equità, appropriatezza clinica e organizzativa il 2013 ha portato la revisione del regolamento dell’attività libero professionale (ALP), la procedura di gestione dei ricoveri urgenti e posti letto soprannumerari, il progetto ‘Eliminazione / riduzione posti letto soprannumerari’, la responsabilità organizzativa del Centro Salute Donna, la continuità assistenziale in area medica e chirurgica estesa anche ai giorni festivi e il riconoscimento dei primi due ’Bollini rosa’ nell’ambito dell’attenzione posta alla salute della donna.
Per quanto concerne gli interventi strutturali nel 2013 è stato possibile realizzare il piano di gestione delle emergenze e interventi per la sicurezza antincendio, la ristrutturazione della Neurologia e Neurofisiologia (ancora in corso), la sala operatoria per interventi di chirurgia vascolare, il parcheggio e la ristrutturazione della mensa.
Obbiettivi 2014. Tra gli obiettivi del 2014, oltre alla stabilizzazione dei risultati gestionali dell’anno 2013 (con particolare riferimento ai volumi di attività, ai costi dei beni sanitari, alla complessità della casistica, all’appropriatezza della degenza) rientrano l’attivazione del parto analgesia, dell’attività h24 della Radiologia, della lungodegenza e altre azioni finalizzate al miglioramento della qualità assistenziale. Ma altri interventi sono previsti nel 2014. Tra di essi la riorganizzazione delle professioni sanitarie, la copertura delle direzioni di alcune strutture complesse (Anestesia, P.S., Medicina d’Urgenza), la riunificazione delle strutture complesse di area pediatrica, il potenziamento delle attività dei servizi DEA, l’informatizzazione del percorso chirurgico, la sistemazione logistica e strutturale della Nefrologia e Dialisi e gli investimenti finalizzati alla riqualificazione strutturale e tecnologica del servizio sanitario.
Direttore regionale sanità. Emilio Duca ha sottolineato la necessità di fare uno sforzo ulteriore per creare una reale integrazione tra le componenti della didattica e dell’assistenza e di ridurre i ricoveri in regime di day hospital medico-diagnostico secondo il trend che già si rileva all’ospedale di Terni.
Sindaco. “La sanità regionale – ha detto il sindaco Leopoldo Di Girolamo – anche quest’anno, nonostante le difficoltà economiche e la riduzione delle risorse, si è confermata come un modello. Se per qualche anno la parola magica in sanità è stata appropriatezza, ora è arrivato il momento di tradurre in pieno anche il concetto di integrazione, tra ospedale, territorio e università. Non possiamo che accompagnare le politiche regionali in tema di riforma e misure di riordino della sanità”. Il primo cittadino di Terni ha poi enfatizzato il fatto che l’ospedale, da sempre elemento di orgoglio per la città, ha una collocazione strategica che guarda ad un bacino di utenza che comprende anche l’alto Lazio, ed ha risorse umane di altissimo livello che hanno consentito di garantire qualità dell’assistenza a costi contenuti.
Università Perugia. Giuseppe Schillaci, in rappresentanza dell’Università degli Studi di Perugia, ha ricordato quanto a Terni l’integrazione tra il sistema universitario e il sistema sanitario sia una realtà radicata nel tempo.
Presidente Umbria. “A nome della Giunta regionale – ha concluso la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – posso dire che l’azienda ospedaliera di Terni è ormai una risorsa e può esercitare una funzione importante per l’Umbria e per il sistema sanitario nazionale. Condividiamo il percorso avviato quest’anno e quello tracciato per il 2014 dal direttore Casciari”. La presidente ha inoltre sottolineato che l’integrazione tra ospedale e Università è entrata nella fase operativa; ha rimarcato l’impegno economico per gli investimenti in tema di riqualificazione strutturale e tecnologica prevista dall’art. 20, per la quale si sta solo aspettando che il ministero svincoli le risorse ed ha lodato l’adeguamento del sistema informatico quale presupposto per la qualità assistenziale, la sicurezza e l’ottimizzazione della spesa sanitaria, senza dimenticare di segnalare la qualità dei professionisti che operano nella struttura ternana e che spiegano la mobilità attiva extraregionale e anche quella internazionale o transfrontaliera.