Pagati in contanti 70mila euro, nei guai un professionista e due imprenditori ternani

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Transazioni finanziarie in contanti senza rispettare gli obblighi di legge in materia, recentemente inaspriti con la manovra del governo Monti. Così, due imprenditori ternani, soci operanti nel settore manifatturiero, sono finiti nei guai.

Con la nuova manovra si vietano transazioni finanziarie in contanti al di sopra dei mille euro. Secondo quanto riferito dalla Guardia di Finanza, invece, i due avrebbero pagato 70mila euro in contanti ad un professionista, per il compenso di un rapporto di lavoro intercorso tra loro. Tutto ciò è venuto a galla da una verifica fiscale effettuata sulla contabilità del professionista. Le fiamme gialle hanno appurato che nel 2011 una società con cui il professionista aveva avuto rapporti di lavoro, aveva versato la somma di 70 mila euro in contanti e già all’epoca la soglia di divieto di effettuare transazioni finanziarie in contanti era fissata in 2.500 euro.

Da subito gli uomini della Guardia di Finanza hanno segnalato i tre soggetti ad un organismo della Banca d’Italia che provvederà ad effettuare una sanzione da un minimo di 3mila euro fino ad un massimo del 40% della somma versata.

In materia anti-riciclaggio, in quest’ultimo periodo, le fiamme gialle stanno effettuando verifiche su quei soggetti che più di chiunque altro muovono con frequenza titoli e denaro come le agenzie money transfer, agenzie immobiliari, sale scommesse e professionisti. Dalle verifiche effettuate negli ultimi mesi sono state riscontrate tre violazioni di legge da tre soggetti appartenenti alle categorie sopra elencate.

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