Per anni ha maltratto la moglie e la figlia considerate colpevoli di criticare il suo sperpero di denaro: questa mattina un operaio ternano violento e col vizio (o forse la malattia) del videopoker è stato allontanato da casa e non potrà avvicinarsi alle due donne ed ai luoghi da loro abitualmente frequentati.
Le povere vittime hanno a lungo subito violenze, percosse, soprusi. L’ira dell’operaio scattava soprattutto quando le due donne lo rimproveravano di spendere troppi soldi alle macchinette dei bar. Non c’era modo di farlo ragionare ed anzi diventava violento, crudele. La moglie, una 38enne kazaka collaboratrice domestica, veniva spesso picchiata, sbattuta contro il muro, continuamente insultata anche di fronte alla figlia 16enne e ad altre persone. Non solo botte ed offese, la donna subiva altri soprusi: il marito le tagliava le schede telefoniche, le impediva di contattare i parenti e le ha anche distrutto un computer. La figlia, studentessa, in alcune occasioni è stata insultata e schiaffeggiata.
Questa mattina i carabinieri della stazione di Terni, nei confronti del 55enne, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle vittime.
Purtroppo questo è solo uno dei tanti episodi di violenza sulle donne che avvengono a Terni e che, nella maggior parte dei casi, rimangono segreti. Per molte mogli, compagne, mamme, le mura domestiche continuano ad essere un inferno. L’invito degli esperti e delle forze dell’ordine è sempre quello di denunciare: chi è vittima di violenze deve trovare il coraggio per raccontare alle forze dell’ordine quanto accade nella propria abitazione. Sperare nel ravvedimento del proprio aguzzino si rivela invece pericoloso, a volte tragico.