Magistrati e avvocati di Terni sono sul piede di guerra. Sono forti le preoccupazioni per la recente proposta ministeriale di modifica delle piante organiche del tribunale di Terni, in vista dell’accorpamento con gli uffici giudiziari di Orvieto nell’ambito della riforma giudiziaria. In base alla proposta, infatti, l’organico complessivo sarà di 17 giudici, con una riduzione di tre unità (-15%) rispetto ai 20 magistrati che deriverebbe dalla somma dei due originari. Ieri pomeriggio a spiegarlo è stato il presidente del tribunale Girolamo Lanzellotto nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre a rappresentanti delle istituzioni locali, anche membri dell’Ordine degli avvocati, della Camera penale e della Camera civile di Terni.
Il presidente ha annunciato di aver scritto una lettera al Csm e al ministero della Giustizia per esporre le proprie preoccupazioni. “Le modalità con cui si intende realizzare la nuova geografia giudiziaria – ha detto il presidente – appaiono particolarmente penalizzanti per il nostro territorio. Ma il disagio avrebbe avuto un senso se accompagnato almeno da una prospettiva di miglior funzionamento dell’unico tribunale che rimarrà a servizio della provincia. La proposta di riduzione si risolverà invece nell’attribuzione della sola metà dell’originario organico di risorse umane dell’ex tribunale di Orvieto e quello di Terni, che invece fin dal 12 settembre prossimo dovrà gestire l’intero carico del lavoro dell’ufficio soppresso”. A colpire Lanzellotto “é la disparità di trattamento rispetto al tribunale di Perugia, che pur perdendo un quinto della popolazione servita mantiene l’organico originario di 33 giudici”.
Al momento presso il tribunale di Terni sono in servizio quattro giudici nel settore penale e altrettanti in quello civile (otto previsti dalla pianta organica). Circa 1.200 le cause civili iscritte al ruolo di ogni magistrato. “E’ arrivato il momento di denunciare la situazione nella speranza che arrivi un aiuto da parte delle istituzioni affinché non si verifichi una grossa penalizzazione di un presidio di legalità in una zona che invece ne ha fortemente bisogno” ha aggiunto Lanzellotto.
L’allarme è stato lanciato anche dal presidente della Camera penale Manlio Morcella, secondo il quale “è arrivato il momento di cominciare a ipotizzare forme di protesta civile rispetto a un’esponenziale esplosione della situazione giudiziaria”. Per Luigi Zingarelli, presidente della Camera civile “il tribunale di Terni sta diventando fanalino di coda nel mondo della giustizia umbra, in quanto anche quello di Spoleto è riuscito a ritagliarsi una forte posizione. Terni – ha aggiunto – rischia in futuro la chiusura e serve un’attenzione molto forte da parte delle istituzioni, che devono fare le dovute pressioni”.
Avanzata inoltre la proposta di redigere un documento di protesta condiviso e convergente sulla questione. Nel tentativo di alleviare le difficoltà attuali del tribunale, nel corso della conferenza stampa di oggi sono state presentate anche due iniziative. La prima prevede una convenzione tra tribunale, Comune e Provincia di Terni e Regione Umbria per trovare nuovi canali di pubblicità nei confronti dei cittadini in merito ad aste ed esecuzioni immobiliari. L’altra coinvolge invece l’ordine degli avvocati e prevede la possibilità per i praticanti avvocati che si iscriveranno entro il 28 febbraio prossimo di svolgere la pratica forense in tribunale, affiancando un magistrato.