Riordino province: alcuni sindaci umbri dicono ”No”. A Todi un referendum anti Terni

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Nessuno vuole apparentarsi con la città dell’acciaio. Il riordino delle province dell’Umbria mette d’accordo gran parte dei sindaci che al momento sono divisi in due categorie: i contrari al passaggio da Perugia a Terni e quelli che non hanno ancora commentato tale eventualità. Se il sindaco di Spoleto sembra aver ammorbidito le proprie posizioni, in attesa di capire quanto di buono possa ottenere per la sua città come contropartita (assumendo così la stessa linea di Foligno) ci sono però altri primi cittadini che non ne vogliono sapere di trasformare la propria sigla provinciale da Pg a Tr.

Il Comune che finora avversa con più nettezza l’idea di un passaggio con Terni è anche uno dei più rilevanti: Todi. Le dichiarazioni del sindaco Carlo Rossini non lasciano adito a dubbi: “Noi non siamo terra di conquista per nessuno. L’idea di eventuali accorpamenti non tiene conto di condizioni oggettive sia territoriali che storiche e per questo siamo pronti a eventuali azioni di protesta di ogni ordine e grado. Studieremo tuttavia il da farsi, dopo aver ascoltato il consiglio comunale e insieme agli altri sindaci”. Ma non ci sono solo le pur nette dichiarazioni del primo cittadino: presso gli uffici comunali tuderti è addirittura già stata depositata la richiesta di apertura di un referendum anti Terni dall’eloquente nome “Todi sta con Perugia”.

Anche il piccolo Comune di Gualdo Cattaneo rifiuta la città di San Valentino. Il sindaco Andrea Pensi è stato nettissimo: “La Regione dovrebbe far proprie le aspettative dei cittadini che oggi ci chiedono di salvare l’Italia e la sua economia, anziché un ente, un presidio o una istituzione. Non ci interessa passare con Terni, auspichiamo invece si vada consolidando la prospettiva di una Provincia unica efficiente”.

Due rifiuti che seguono quelli di Spoleto (poi parzialmente rientrato) e quello di Marsciano e che, sembra, precedano quelli in arrivo di altri Comuni.

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  • Gi Giovannini

    per fare un po di chiarezza, per capire, se sbaglio mi si corregga: esiste un territorio regionale, due provinciale, e tanti comunali, in quest’ambito tutte queste istituzioni, svolgono il loro mandato territoriale, la non volontà di non voler passare sotto la provincia di terni( e non sotto terni) avvalora solamente, l’affermazione della popolazione di terni, di essere cittadini di secondo livello, altrimenti, vorrei capire dove sareste penalizzati. tutti i comuni rimarranno sempre con le autonomie attuali, solo qualche aggiustamento burocratico. Todi poi è a due passi da noi, moltissimi hanno mangiato con le industrie di terni, perché fate campanilismo spicciolo. la vostra concittadina decide anche sopra la nostra testa, eppure noi l’accettiamo.

    • Tuderte Doc

      Non facciamo confusione….ma che 2 passi……qui non si parla di campanilismo ma di senso di appartennza storica oltre che sociale e economica che ci lega a Perugia.
      Dal lavoro allo studio, al divertimento chi vive a Todi si rivolge a Perugia e non a Terni.
      Poi credo che la storia del riordino sia la solita furbata all’italiana nei nostri politici a cui servono poltrene e soldi (I NOSTRI) per tenere in piedi i carrozzoni che hanno creato!
      Le provincie con tutto quello che c’è dietro fanno parte di questo,  basterebbero Comuni e Regioni…..e di certo con meno politici, meno pagati e che dopo 10 anni di politica vadano a casa.

      • Gi Giovannini

        ma quale appartenenza lei è Umbro prima di essere Tuderte, come io Ternano.

  • Andred

    ma chi vi vuole dico io???

  • Massimo

    Per sdrammatizzare…direi tutti seguaci di Baccarelli di TEF…che so’ 30 anni che tenta di parlare in dialetto perugino…

  • Pedrito

    ALLORA…FUORI DALLE ACCIAIERIE TUTTI GLI OPERAI TUDERTI…

    • Todistaconperugia

      Le acciaierie ternane non sono dei ternani!!! Ringraziamo la multinazionale che ci fa ancora lavorare….

      • Gi Giovannini

        ma inquinano i ternani, chi di voi ha lavorato o lavora a terni prende i soldi e se ne torna all’aria fina, voi avete tutte affinità con Perugia, quali sono, io  non le vedo, se non fosse che foligno e todi hanno avuto la fortuna di avere le presidenti di regione, decise dal pd, sareste trattati da territorio periferico come Terni, e anche peggio. comunque non pensate che terni si abbassi a chiedere, sarà la politica e le istituzioni a decidere, ne noi o voi.

  • Eros Salvati

    Questo è il problema,fino a quado molti,e ancora oggi mangiano grazie a Terni e mamma Acciaieria tutto va bene,quando poi,non gli si chiede mica di calarsi i pantaloni,ma semplicemente di rendere una regione più forte,rispetto all’attuale situazione,riequilibrando le due provincie,mantenedo i comuni come Todi ed altri,ecco che escono fuori questi patrioti made in pg!!!Una regione con due provincie senza alcun dubbio,avrebbe un valore politico Nazionale di maggiore importanza,ristabilirebbe le condizioni di ugualianza per tutti,sarebbe gestita in modo più omogeneo,rispetto all’attuale sistema cioè,perugia prende tutto.Ma è anche vero che,questo discorso lo si dovrebbe fare ad una platea di persone capaci e in grado di capire cosa si stia parlando,altrimenti se i Nostri interlocutori si chiamano Benedetti,Rossini,Guasticchi,Pensi ed altri ancora,meglio lasciar stare,ma dobbiamo solo ricordarci di questi individui,quando già in passato si sono lamentati del centralismo di perugia,oppure cercano “lavoro” da Noi. Facciamo tutti insieme una cosa? Iniziamo a chiudere Noi le Nostre porte!! 

    • Pampepato

       Lu pampepatu!

  • Acongiu7

    Questa è la chiara dimostrazione non solo di chi sono i nostri convicini ,ma di cosa è l’Italia,un paese di debosciati,di provinciali appunto che non vedono al di là del loro naso,di ignoranti nel vero senso della parola e che si meritano chi li governa e soprattutto chi li manovra(si indicono referendum,non sapendo neanche i tempi che occorrono non tanto perraccogliere firme ,ma poi a svolgerli.Siamo veramente un popolo e un paese di merda!!!

    • Mariano

       Ma che cazzo dici! Prima di parlare documentati su quello che dici! I referendum consultivi sono previsti per statuto e sono regolamentati comune per comune! Tu ti meriti i politici che mantenendo in piedi la vostra cara provincia intascano 900 mila euro……io non li guadagno neppure se vivo 200 anni! Capisci?

    • Lellumia

       Parla per TE e il tuo popolo!

  • Todistaconperugia

    Era nell’aria da tempo, ed ora, dopo l’approvazione definitiva della spending review, abbiamo deciso di organizzarci.

    Le modifiche apportate al Decreto Legge, che prevedeva la soppressione
    di quelle Province che non avevano i requisiti di popolazione e di
    territorio per rimanere in vita, aprono la possibilità ad un “riordino” territoriale per garantire la loro sopravvivenza.

    La parola  “riordino” in Umbria è stata recepita in questi termini, far confluire alcuni Comuni della Provincia di Perugia in quella di Terni mantenendo cosi le due Province
    con tutto ciò che ne consegue in termini di spese e soprattutto cariche
    politiche, il tutto come sempre sulle spalle di noi cittadini!

    Tra le tante chiacchiere che girano sembrerebbe che il Comune di Todi sia tra quelli in predicato di subire tale sorte,
    tecnicamente spetterebbe alla Regione ridisegnare il territorio, ma poi
    sarebbe competenza dei Consigli Comunali votare se confluire nella ”
    nuova” provincia.

    Noi riteniamo che un argomento del genere debba necessariamente coinvolgere tutta la popolazione del Comune di Todi e pertanto ci siamo organizzati in un Comitato “Todi sta con Perugia” per chiedere l’indizione di un referendum consultivo da tenersi in ambito Comunale.

    In data 02/08/2012 abbiamo provveduto a depositare presso la sede Comunale la richiesta ufficiale di apertura
    del procedimento per la raccolta delle firme necessarie per lo
    svolgimento del referendum e nei prossimi giorni avvieremo la raccolta.

    Il comitato promotore è fortemente convinto del fatto che storicamente,
    economicamente e socialmente la maggioranza dei cittadini di Todi e
    delle sue frazioni più popolose, gravita nell’ambito del perugino, per cui risulta complicato comprendere un eventuale inglobamento nell’ambito ternano.

    Inoltre riteniamo che una decisione del genere non possa essere di
    esclusiva competenza delle forze politiche, le quali troppe volte si
    sono mostrate più disponibili a recepire richieste che vengono dall’alto
    piuttosto che garantire le effettive volontà della popolazione.

    Per cui, visto che prevenire è meglio che curare, e che lo statuto
    comunale prevede la possibilità di svolgere referendum consultivi su
    argomenti che riguardano tutta la popolazione, noi riteniamo che una eventualità come quella che viene paventata debba necessariamente coinvolgere e prendere atto della volontà popolare.

    Noi siamo convinti che Todi vuole e deve stare con Perugia”

    • Eros Salvati

      Nulla da obbiettare,sulla Vostra nobile e democratica scelta referendaria,anzi Vi auguro vivamente di rimanere nella Vostra bene amata provincia di perugia.Il paradosso sapete dove stà? Quando sento Voi che ora “cercate”firme,e nel resto dell’anno Vi lamentate per il centralismo che perugia esercita,e l’abbandono della stessa perugia,nei confronti di tutti i comuni che,come Todi distano un pò di chilometri,dico un pò per essere gentile!!!Ora rivendicate la storia antichi confini ecc,anche Terni aveva ha che fare con lo stato Pontificio,che ne dice sarà il caso che si faccia un referendum pro vaticano??Vedo più una paura di Voi e i presunti indiziati ad entrare eventualmente,nella provincia di Terni,paura di non so cosa,visto che rimarebbe tutto come prima,anzi,ci sarebbe solo una ripartizione equa di contributi e servizi,insomma tutto quello che ad oggi,grazie a perugia prende tutto,ne Voi e Noi e il resto dell’Umbria sia targata Terni e perugia non ha.Comunque come dite Voi,storicamente,economicamente,e socialmente dovete stare con perugia,difatti ,storicamente perugia non Vi considera,economicamente Vi ha sempre lasciato,socialmente continuate nel perseverare!!!Ma non passi il messaggio che,Terni si dispiace per il Vostro eventuale no,anzi,proprio come dite Voi,il “riordino” Voi stessi lo state vivendo nella maniera sbagliata,poichè non Vi è chiaro che,un vero “riequilibrio” delle due provincie porterebbe solo un vero e proprio risparmio,con uno snellimento sicuro di varie “poltrone”,e una distribuzione equa dei fondi,per non parlare della stessa sopravvivenza della regione Umbria,che con una sola provincia,sparirebbe nel giro di pochi anni,come già è stato chiaramente fatto capire dai rappresentanti del Governo,quando poi accadrà cosa facciamo,Todi con chi starà?? Confido sempre nel buon senso e nella lungimiranza delle persone,lasciando da parte pretesti che non possono esistere in questa fase molto importante,per la sopravvivenza dell’Umbria,non di Terni o di altri.Buona raccolta firme,una cosa però la debbo chiedere,la strada Tuderte,per intenderci quella che da massa martana porta a Todi,quella di competenza della provincia di perugia,sono circa 20 anni che si trova in quello stato,quando pensano di renderla percorribile,gli amministratori della proncia di perugia?? A vero,storicamente,economicamente,e socialmente…….ve la tenete così.

      • Gi Giovannini

        condivido parola per parola bravo.

  • Andred

    quanti pregiudizi anti-Terni e quanti pregiudizi pro-Perugia…ribadisco che in eventuale riequilibrio territoriale io a Todi non avrei manco lontanamente pensato..essendo voi dei succubi colonizzati da perugia , quindi irrecuperabili proprio…ma voi conoscete Terni? o parlate per sentito dire? 
    meno spocchia ..ma chi vi credete di essere..scendete giù da sto piedistallo 

  • Presipara

    Inoltre nessuno ha considerato che nella provincia di Terni e nella Prefettura se venisse spostato tutto a Perugia sarebbero costretti i lavoratori di questo ente a fare i pendolari con tutte le spese del caso, non c’e’ nemmeno solidarieta’ e comprensione per loro, per questi signori e’ piu’ importante distruggere la provincia di Terni.
    Capisco che li rende piu’ orgogliosi stare con una citta’ piu’ bella e piu’ importante, pero’ passando con Terni non perderebbero niente anzi, avrebbero un’interlocutore piu’ debole, da cui poter ottenere piu’ servizi e benefici, cosa che con Perugia e’ certamente piu’ difficile.

  • Eros Salvati

    Essendo arrivato al mio terzo commento in merito al rieqilibrio delle due provincie,credo che ora basti!!!Non prima di rispondere in generale,a questi rappresentanti di codeste popolazioni che,sarebbero penalizzate già solo dal cambio di provincia.Ora non ripeto le cose già scritte in precedenza,ma alcune considerazioni in corso d’opera sono arrivate,tipo,lo spostamento di tutti gli uffici,i dipendenti dovrebbero fare i pendolari,con enormi spese e sacrifici,quindi già di persè non si risparmia nulla,poi,qui cari “scenziati pg” non è solo in dubbio l’esistenza di Terni come provincia,ma l’esistenza della regione Umbria,poichè con una sola provincia,sparirebbe,non avendo nessun titolo per esistere e peso per vivere.Poi,mi dovreste spiegare quali enormi risparmi,deriverebbero da una sola provincia,ma la cosa più assurda è il vostro modo meschino e falso che,fino a pochi giorni fa,tutti a lamentarsi del centralismo perugino,oggi invece,tutti con perugia.Avrei voluto vedere cosa sarebbe successo se,la provincia indicata alla cancellazione,fosse stata perugia?? Io una mia idea me la sono fatta,però come si dice,e qui lasciatemelo passare,con una punta di francesismo e la rinomata flemma inglese,”se debbo parlare con i coglioni,parlo con i miei”    

    • Luigi

      Ecco lascia perdere……meglio infatti che parli con i tuoi….tra coglioni vi capite!

      • Eros Salvati

        Caro Luigi,come puoi vedere i mi firmo nei miei commenti,non firmo Luigi, vediamo chi è il coglione!!!

    • Jacoponedatodi

      da parte mia nessun pregiudizio verso terni ( noi siamo altrettanto legati, basti pensare all’aquilotto sotto la nostra aquila) ma la convinzione che sia solo l’inizio di una serie di tagli dei tanti deprecati costi della politica,così dannosi per l’italia.poi bisognerà proseguire con i tagli di tutti i doppioni che ci sono nella nostra regione e fare di tutto UNO, pensando magari di assegnare ad ognuna delle città umbre più importanti la sede di un ente.
      a noi tuderti, dopo che ci hanno tolto tutto, fra poco ci sfileranno anche la sedia sotto il sedere, per cui nessuno meglio di noi sa cosa significhi
      questa fase per la nostra società, ma VA FATTO!!. 
      temo piuttosto che alla fine non se ne farà niente di tutto,noi continueremo a lamentarci dei costi della politica e i politici a fotterci.
      considerazione finale: l’umbria come regione sarà destinata a sparire, ma non perchè tagliano la provincia di terni, quanto piuttosto perchè incapace da sola di confrontarsi nel mondo globalizzato.jacopone