Ogni volta che rimaneva solo con il patrigno cominciava un incubo per un bambino che oggi ha 11 anni. Per molto tempo il povero bimbo, quando aveva tra gli 8 e i 10 anni di età, è stato picchiato e maltrattato senza nessun motivo dal convivente della propria madre, un ternano di 33 anni. Oggi l’uomo ha patteggiato una pena a 2 anni di reclusione.
Le indagini sono partite dopo che un anno fa, nell’agosto del 2011, il bambino, terrorizzato, aveva deciso di raccontare alla madre e alla zia delle violenze fisiche che subiva da almeno due anni, che scattavano quando rimaneva solo in casa con il patrigno. Le donne si erano allora rivolte ai carabinieri che avevano svolto le indagini sotto il coordinamento del pm Elisabetta Massini. All’interno della camera del bambino era stata installata una telecamera che solo due settimane dopo aveva ripreso una scena raccapricciante confermando i racconti del piccolo.
La telecamera aveva infatti registrato il 33enne che entrava nella stanza del bambino mentre questo dormiva e, senza alcun motivo, cominciava a prenderlo a botte. Colpi su tutte le parti del corpo di un bambino di 10 anni che era, ovviamente, indifeso, inerme, costretto a subire e a cercare di parare i colpi alla meno peggio. Una scena pazzesca che aveva fatto immediatamente scattare le forze dell’ordine che assistevano alla scena di fronte al monitor. Il 33enne era stato arrestato in flagranza mentre il bambino era stato ricoverato al Santa Maria di Terni per lo shock e le lesioni riportate, con una prognosi di sette giorni. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip Maurizio Santoloci aveva quindi parlato di “forme di violenza aberranti e tribali nei confronti del bambino” che “denotano un’abitualità seriale di perversa vessazzione verso il minore”. Il gip scriveva quindi che “il comportamento dell’indagato è improntato a pura e depravata violenza verso il minore, che non trova freno inibitori in un istinto comportamentale”.
Oggi l’udienza in tribunale e il patteggiamento cui il pm Massini ha dato l’assenso. Per l’uomo accusato di maltrattamenti sul bimbo una pena di 2 anni di reclusione. Dichiarata inammissibile dal gip Maurizio Santoloci la richiesta di costituzione di parte civile presentata dal padre del bambino.