Brutta sorpresa per il Partito democratico di Terni, che nella mattinata di oggi si sono visti bussare alla porta della sede di via Mazzini gli agenti della Digos.
L’obbiettivo della visita sembra essere stato quello di sequestrare il materiale relativo all’attività di almeno un circolo cittadino del partito.
Un fatto che potrebbe spostare gli equilibri nella appena partita corsa alla segreteria comunale tra Pardini, Fiorucci e Giovannelli.
Aggiornamento
I documenti acquisiti dagli agenti riguarderebbero il circolo Sanità, e dopo avere acquisito gli elenchi dei votanti e firmatari, sopratutto per la giornata di domenica si sono recati anche alla sede della USL2.
L’ipotesi più accreditata è che l’indagini vertano attorno ad una signora, che durante l’orario di lavoro, sembrerebbe essersi recata a votare guidando un’auto aziendale.
Il capogruppo di Forza Italia in regione, Raffaele Nevi non ha perso tempo, presentando un un’interrogazione all’assessore Barberini intenta a “capire se è vero che un dipendente della Asl si è recato a votare al congresso del Pd con la macchina di servizio e durante l’orario di lavoro.
“Chiedo di conoscere – ha dichiarato Nevi – quali sono le sanzioni che la Asl metterà in campo per punire il dipendente infedele se fosse confermato il fatto. È gravissimo che, ancora una volta, dopo le vicende di Sanitopoli, il Pd continui ad avere il vizio di utilizzare le strutture pubbliche a fini politico-partitici».
La risposta da parte del Partito Democratico non si è fatta attendere dichiarando in una nota fimata Trappolino, Monti e Gilioni che “Che il Partito Democratico utilizza, per le finalità di cui allo statuto, le sue strutture, quelle di cui è affittuario o comodatario con regolare contratto, quelle adibite ad uso pubblico nel rispetto dei regolamenti e delle prescrizioni del caso e con i relativi oneri conseguenti. Ogni altra ricostruzione o allusione è, dunque, assolutamente falsa e calunniosa.”
La nota fa anche ovvio riferimento alle perquisizioni della mattina: “Abbiamo messo a disposizione degli inquirenti quanto necessario – ha dichiarato il trio – cioè un documento relativo a uno solo dei circoli che sono andati al voto, nella massima collaborazione, e che non ci è stato richiesto in alcun modo di dare conto della nostra attività né del percorso congressuale nel quale siamo impegnati con trasparenza, assoluta limpidezza e correttezza. Il nostro impegno è sempre orientato all’interesse delle nostre comunità, nel rispetto delle regole, della legge e dei valori che ci animano. L’auspicio è che si possa fare chiarezza sulla vicenda nel più breve tempo possibile e che si evitino speculazioni di ogni genere e ricostruzioni che possano diventare fuorvianti quando non lesive dell’immagine del Partito Democratico».