Terni, allarme disoccupazione giovanile: 53% senza lavoro, tre punti più del 2014

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Flamini Camera di Commercio e assessore Tedeschi
al centro, Giuseppe Flamini, presidente della Camera di Commercio

Sempre più giovani senza lavoro. Lo dice, senza giri di parole, la Camera di Commercio di Terni, a margine delle celebrazioni per la giornata dell’economia. I dati Istat che riguardano l’occupazione nella nostra provincia nel 2015 segnano qualche lieve miglioramento ma nel contempo mettono in luce un dato allarmante: nella fascia 15-24 anni il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 53,1%, crescendo ulteriormente rispetto al già preoccupante picco registrato nel 2014 del 50,9%. Dato che disallinea la provincia rispetto al resto della regione. Infatti il tasso di disoccupazione è molto al di sopra del dato regionale (38,7%) e del dato nazionale (40,3%).

A livello generale, come detto, cioè andando anche sopra i 24 anni, si registra un lieve calo della disoccupazione, passando  dal 12,2% del 2014 all’11,2 del 2015. Sempre però di più che il tasso regionale, che si attesta al 10,4%.   Ci sono inoltre ben 11000  persone  alla  ricerca  di  occupazione,  di  cui  4800  uomini e  6000  donne.  Dato questo quasi triplicato rispetto al 2011 quando le donne in cerca di occupazione in provincia erano 2000
Complessivamente il  tasso di occupazione, dato dal rapporto tra coloro che effettivamente lavorano e la popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, è in lieve crescita (dal 58,4% registrato nel 2014  al 60,4% nel 2015).Il tasso di occupazione giovanile è al 13,1%, a livello regionale è al 17,7%.

Cresce anche – ma è ovviamente un dato consequenziale – il dato relativo alla richiesta di Cassa  Integrazione: si è passati da da 2,13 milioni di ore  a 2,84 milioni. Il risultato è il frutto di un consistente aumento di quella Straordinaria e di quella in Deroga relativa alle piccole imprese .Diminuito invece il ricorso a quella Ordinaria. Dato che potrebbe essere letto come un rallentamento delle esplosioni delle crisi aziendali.

IMPRESE – A proposito delle imprese, quelle iscritte nel registro camerale al 2015 erano  22355, ovvero in lieve aumento rispetto alle 22170 del 2014. Nonostante la crescita anagrafica, resta elevato il tasso delle imprese sottoposte a procedure concorsuali che nel giro di un anno sono cresciute del 6,8%. I dati anagrafici sul lungo periodo disegnano un trend in sofferenza per le imprese artigiane. Diminuisce progressivamente infatti il numero delle iscritte dal 2011 ad oggi. Si passa dalle 5.296 del 2011 alle 4.973 registrate al 31 dicembre 2015. Sono state 464 le cessazioni non d’ufficio nel 2015, e il tasso di mortalità registrato a  Terni raggiunge il 9,28%, a Perugia supera il  7% (7,43), negativo pertanto anche il tasso di sviluppo imprenditoriale (-1,06%)  Per quanto riguarda la forma giuridica, nel 2015, il sistema produttivo della provincia di Terni rileva una presenza di società di capitali ancora piuttosto limitata, pari al 22,2% del totale delle imprese registrate, ma in crescita rispetto al passato (quasi di un punto percentuale 21,3% al 31 dicembre 2014).

Il commercio è il settore che vede più imprese (28,3%), seguito da agricoltura (17,5), costruzioni (14,3) e servizi alle imprese (11,2). Ma il commercio è anche il settore dove le imprese hanno chiuso di più: 375 contro 281 iscrizioni. ). Saldi negativi anche per le costruzioni con 200 chiusure e 145 iscrizioni e per il comparto agricolo che registra 154 cessazioni a fronte di 123 iscrizioni. Cresce di quasi un punto percentuale il numero delle imprese femminili in provincia. Nel 2015, le imprese femminili registrate a Terni sono oltre il 26,8%, (erano il 26% nel 2014) molto al di sopra del valore osservato in Umbria (25,1) e in Italia (21,7%). Le imprese giovanili sono il 10,0%, dato che coincide con il trend a livello nazionale. In lieve crescita le imprese a guida straniera (7,8% del totale, erano il 7,5% delle  registrate al 31 dicembre 2014), in crescita anche nel resto del Paese dove l’incidenza arriva al 9,2%. Restano le costruzioni il settore dove si concentra l’imprenditoria straniera (17%), segue il commercio (9,8%) e il settore turismo (9,7%).  In generale, dopo tre anni, la media del 62% delle imprese è ancora attiva.

VOCAZIONE ALL’EXPORT – Si conferma anche la vocazione export della nostra economia, evidentemente in questo trainata dall’Ast. Il primo prodotto venduto, sulla base dei dati di dettaglio disponibili al 2015, è infatti rappresentato dai beni appartenenti all’insieme dei “prodotti della siderurgia”, seguono “tubi, condotti in acciaio”, e “articoli in materie plastiche”. In totale le prime dieci merci esportate dalla nostra provincia pesano per l’86,6% sul totale dei beni esportati in Umbria.  La capacità di operare sui mercati internazionali nel 2015 a Terni è pari a 44%, valore molto più alto del dato regionale (30,8%), mentre la propensione all’esportazione è pari al 22,8%, al di sopra del capoluogo di regione (17,2%) e della media regionale (18,6%).

FLAMINI: “DIFFICOLTA’ EVIDENTI” – “Sono dati – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio Giuseppe Flamini – che esprimono una situazione di difficoltà con cui gli imprenditori devono confrontarsi giorno dopo giorno ormai da troppo tempo – il nostro lavoro come Camera di Commercio resta quello di operare in modo lungimirante e di proiettarci nel futuro, ma cercando di aiutare le imprese a superare anche i problemi contingenti”

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