Nel corso di un’affollata assemblea pubblica organizzata al centro sociale Ferriera, il Comitato No Cavalcavia – Pro Cospea ha tracciato il bilancio del proprio anno di attività. Si è parlato di inquinamento ambientale considerato già preoccupante, dell’assenza di valutazioni ambientali per l’opera attualmente in corso, di un’Amministrazione comunale con cui non è possibile dialogare e dei prossimi passi da intraprendere.
L’aspetto centrale dell’assemblea, che ha suscitato interesse e stupore dei presenti, è stato l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale che non ha mai fornito riscontri e risposte al Comitato. Non lo ha fatto nemmeno in seguito alle 4 alternative al cavalcavia che il Comitato ha redatto ed inviato il 4 dicembre scorso. I cittadini presenti hanno preso atto della “mancanza di rispetto da parte dell’Amministrazione comunale ed in particolare dell’assessore Marco Malatesta che non ha mantenuto l’impegno preso in quanto fu lui stesso, nella riunione che si svolse nel suo ufficio il 4 ottobre 2012, ad invitare il Comitato a proporre soluzioni alternative al cavalcavia, sfida che fu subito accolta tant’è che il 4 dicembre furono inviate quattro proposte alternative, con una caratteristica comune: ognuna più economica del cavalcavia, addirittura il costo della rotonda era stato stimato di ¼ rispetto a quello del cavalcavia”.
“Eppure – ha spiegato il comitato – fu lo stesso Assessore che, nel corso dell’ultimo dei cinque workshop multidisciplinari del MAT “mese dell’architettura”, organizzati dall’ordine degli architetti di Terni, avente per tematica “Il quartiere”, svoltosi il 26 ottobre 2012, rivolgendosi ai rappresentanti del Comitato No Cavalcavia Pro Cospea dichiarò pubblicamente: ‘anche l’Amministrazione comunale può sbagliare e quando i cittadini fanno proposte alternative concrete, costruttive, l’Amministrazione può rivedere le proprie posizioni e fare un passo indietro'”.
“E’ conseguenza naturale che i cittadini, per logica deduzione, interpretino il rifiuto ad un confronto come una grande difficoltà dell’Amministrazione Comunale a trovare giustificazioni alla scelta del progetto del cavalcavia, scelta imposta al quartiere e non condivisa dai residenti”.
Altro aspetto importante e centrale, che è stato illustrato dal Comitato nel corso dell’assemblea e che ha destato sconcerto e preoccupazione tra i cittadini, è quello riferito all’esclusione del progetto complessivo, riguardante sia il centro commerciale che il cavalcavia, dalle procedure di valutazione per la sostenibilità ambientale, non essendo stato ritenuto necessario, da parte degli organi competenti, di doverlo assoggettare alla VIA (valutazione impatto ambientale) e alla VAS (valutazione ambientale strategica).
Proprio in merito alla sostenibilità ambientale, il Comitato, nel corso dell’assemblea, ha mostrato i dati pubblicati dall’Arpa Umbria rilevati dalla centralina installata nel quartiere “le Grazie”, alla quale i quartieri Cospea e San Giovanni fanno riferimento in assenza sul loro territorio di una propria centralina. Dati che giudicati “allarmanti in quanto quella del quartiere le Grazie risulta essere la centralina che rileva il maggior inquinamento e numero di sforamenti nel corso dell’anno di tutta la città, oltre i limiti previsti dalla normativa vigente. Essendo la zona a rischio, sarebbe stato utile, prima di approvare il progetto accertarne l’effettivo inquinamento posizionando, nell’area interessata alla realizzazione del centro commerciale e del cavalcavia, l’unità mobile di rilevamento in dotazione prima della Provincia di Terni e poi dell’Arpa. Perché non è stata fatta questa scelta? Forse perché i dati che ne sarebbero emersi avrebbero potuto ostacolare la realizzazione del centro commerciale ed annesso cavalcavia?”. Proprio la sostenibilità ambientale è alla base dell’esposto che il Comitato ha presentato alla Procura della Repubblica.
“Considerata la totale assenza di riscontro da parte dell’Amministrazione comunale a tutte le richieste fin ora inoltrate, al fine di costringere la stessa ad esprimersi in merito alla vicenda, tenuto conto che ci sono ancora i tempi utili prima della prossima scadenza del mandato elettorale, il Comitato propone di avvalersi del diritto sancito dall’art. 8 (Iniziativa popolare) dello Statuto del Comune di Terni, che prevede la possibilità per i cittadini di presentare una proposta di deliberazione, accompagnata da una relazione illustrativa, che rechi non meno di trecento sottoscrizioni da parte dei cittadini, la quale dovrà essere presa in esame dall’Amministrazione Comunale nei tempi previsti dalla Statuto stesso. In tal modo tutte le forze politiche verranno chiamate ad esprimersi e dovranno assumersi le proprie responsabilità di fronte ai cittadini, senza escludere la possibilità di rivedere le proprie posizioni, come più volte già avvenuto per altre realtà cittadine, con l’approvazione anche di diverse varianti al progetto originario”.
Nel corso del dibattito i cittadini presenti, con i loro interventi, hanno manifestato apprezzamenti per il lavoro fin ora svolto dal Comitato e, confermando allo stesso la fiducia fin ora dimostrata, si sono resi disponibili a sostenerne le iniziative che riterrà necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo. Tra i presenti all’assemblea pubblica c’erano anche rappresentanti di associazioni, forze politiche e altri comitati, che hanno apprezzato l’operato del Comitato No Cavalcavia e si sono messi a disposizione. Tra questi Francesco Bartoli dell’Associazione Mille Alberi, Michele Rossi di Terni Città Futura e Raffaele Mastrogiovanni presidente del Comitato di Cardeto.