Terni, aumentano stranieri: sono il 10% della popolazione. Sindaco: ”Immigrati una risorsa”

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conferenza stranieri (1)Ha raggiunto il 10% del totale della popolazione residente l’incidenza della presenza straniera nella provincia di Terni, dove nel 2014 hanno vissuto oltre 23 mila immigrati, con un’età media di 34 anni. Sono alcuni dei numeri che emergono dal rapporto statistico, presentato oggi, realizzato dal gruppo di lavoro Sistan, Sistema statistico nazionale, che opera in prefettura. Alla stesura del lavoro hanno collaborato Istat, Regione, Provincia, Comune, Camera di commercio, questura, Ufficio scolastico regionale, Inail, Inps e Direzione territoriale del lavoro.

AUMENTO Dal rapporto emerge che l’aumento della popolazione straniera tra il 2013 e il 2014 è stato del 10,3%, mentre rispetto al 2008 ha superato il 60%. Quasi il 36% degli stranieri residenti in provincia è rumeno, seguono albanesi (13%) e ucraini (6,6%). I primi si stabiliscono in particolare in Valnerina e nell’Amerino, mentre i secondi nel Ternano e nell’Alto Orvietano. Negli ultimi anni si è comunque assistito ad una netta diminuzione dei flussi migratori provenienti dai Paesi dell’Est Europa.

conferenza stranieri (2)NUOVI INGRESSI Quanto ai nuovi ingressi, nel 2014 sono stati concessi 1.457 primi rilasci di permessi di soggiorno, con un aumento molto consistente di quelli per asilo politico (da 11 a 219 tra il 2012 e il 2014) e per motivi familiari, mentre diminuiscono quelli concessi per motivi di lavoro. Inoltre quasi il 20% della forza lavoro straniera risulta disoccupata, contro il 12% di quella italiana. Aumenta però il numero degli imprenditori stranieri: nel 2010 erano infatti 1.590, mentre nel 2014 sono passati a 1.946, il 60% dei quali concentrati nei settori del commercio e delle costruzioni. Sempre in ambito lavorativo per gli stranieri risultano tassi di incidentalità lievemente superiori a quelli degli italiani. Infine, tra i vari aspetti affrontati dal rapporto, sono 3.400 gli alunni stranieri iscritti, quasi il 12% del totale, in particolare nelle scuole dell’infanzia e primarie.

BELLESINI Dallo studio emerge quindi una realtà multietnica in crescita e in cerca di integrazione, in quanto gli stranieri non considerano più il territorio come un luogo di passaggio in vista di ulteriori spostamenti. Secondo il prefetto Gianfelice Bellesini, “solo attraverso una conoscenza accurata e attuale delle vicende migratorie è possibile fornire elementi utili sia alle istituzioni, per supportarne le decisioni e governare in modo documentato una società sempre più multietnica, sia alla collettività nel suo complesso, per favorire i processi di integrazione tra la comunità autoctona e quelle di nuovo insediamento”.

Alla presentazione di oggi hanno preso parte, tra gli altri, anche il sindaco e presidente della Provincia Leopoldo Di Girolamo, il presidente della Camera di commercio, Giuseppe Flamini, Ines Nenita Magmanlac della Consulta per l’integrazione del Comune di Terni e Bianca Maria Martelli, Dirigente dell’Ufficio territoriale Istat per la Toscana e l’Umbria.

SINDACO Il sindaco e presidente della Provincia Di Girolamo ha detto: “Gli immigrati sono una risorsa per Terni, rappresentano un apporto lavorativo significativo, lo attestano i dati. Senza la loro presenza alcuni settori economici avrebbero grandi difficoltà. Gli immigrati rappresentano anche un apporto culturale che non va sottovalutato, nell’ottica di una città pienamente inserita nelle dinamiche nazionali ed internazionali. Occorre rafforzare le politiche della convivenza, della integrazione, della tolleranza, del massimo rispetto dei doveri e dei diritti. Un paradigma che deve essere valido e operativo per tutti, sia per gli italiani che per gli immigrati. È in questa direzione che va la Consulta dell’integrazione e l’azione amministrativa che il Comune di Terni sta portando avanti.”

FLAMINI Il Presidente della Camera di Commercio di Terni, Giuseppe Flamini, ha rilevato che “il metodo utilizzato per la realizzazione del lavoro rappresenta un esempio di proficua collaborazione tra Istituzioni, che risponde alle esigenze informative di cittadini, imprese ed enti territoriali. La pubblicazione mette in evidenza come l’immigrazione sia una realtà che, in particolare negli ultimi decenni, sta influenzando in modo sempre maggiore gli elementi portanti della nostra società e quindi della nostra economia, come l’occupazione e l’imprenditorialità.”

BIGI Nel fare il punto sulle politiche regionali per l’integrazione, Eleonora Bigi ha posto l’accento sui tratti peculiari del modello umbro, che “vuole coniugare diritti e pari opportunità con il rispetto e l’accettazione dei valori fondamentali e universali della democrazia, valorizzando le culture di origine. La qualità della convivenza – ha concluso – dipenderà da come questa sfida è stata affrontata e da come le politiche pubbliche locali dell’immigrazione riusciranno a incidere nel processo di coesione tra vecchi e nuovi cittadini.”

Al termine degli interventi introduttivi, la presentazione nel dettaglio del rapporto è stata affidata a Luca Calzola (Istat) per gli aspetti demo-sociali; a Algero Penconi (Provincia) e Giuliana Piandoro (Camera di Commercio) per gli aspetti economici; e a Simona Coccetta (Comune di Terni) per l’analisi della presenza straniera all’interno del comune capoluogo.

Il punto di vista delle comunità straniere è stato espresso da Ines Nenita Magmanlac, Presidente della Consulta per l’integrazione del Comune di Terni, che ha voluto sottolineare particolarmente l’importanza della statistica ufficiale per una informazione oggettiva e corretta sulla realtà immigrata, scevra da pregiudizi e non strumentalizzata.

MARTELLI Nelle sue conclusioni, Bianca Maria Martelli, dirigente dell’Ufficio territoriale Istat per la Toscana e l’Umbria, ha evidenziato ancora una volta come “il rapporto metta in luce le potenzialità dell’integrazione delle fonti Istat e degli altri enti pubblici territoriali nell’analisi delle specificità a livello locale in tema di presenza straniera, sotto i diversi aspetti demografici, sociali ed economici. L’analisi – ha aggiunto – costituisce, sia per i temi trattati che per la metodologia utilizzata, un valido strumento informativo della realtà provinciale, suscettibile di estensione anche ad altri contesti territoriali”.

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