Terni, Bartoli: ”Comune impedisca festa capodanno al Caos, pericolosa per museo e danneggia ristoranti”

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Francesco BartoliL’esponente di Confimpresa Umbria, Francesco Bartoli, ha inviato una “diffida ad adempiere” al Comune di Terni affinché impedisca che sia svolta la festa di capodanno nei locali del Caos. Secondo Bartoli, tale festa rappresenta un rischio per il museo che potrebbe essere danneggiato e il cenone sarebbe inoltre una concorrenza sleale per locali e ristoranti. Si tratta di un intervento che non convincerà il Comune a bloccare la manifestazione ma che è destinato a far discutere vista la popolarità della festa di fine anno del Caos che nelle passate edizioni ha registrato un grande successo di pubblico (ed è avviata a registrare il pienone anche quest’anno).

Il comunicato del consigliere regionale di Confimpresa, Francesco Bartoli:

““La valorizzazione e la crescita di tutte le strutture culturali del Comune, nell’ambito di un progetto complessivo, è stato fin dall’inizio un obiettivo della nostra consiliatura”. Lo dichiarano il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore comunale alla cultura Simone Guerra in un comunicato stampa del 19.12.2013 pubblicato sul sito del Comune

Vorrei sapere, in qualità di consigliere regionale di Confimpresa Umbria e di segretario del Coordinamento Autonomo dei Ristoratori della provincia di Terni, se l’annunciata festa privata in programma l’ultimo dell’ anno che si svolgerà al Caos, rientra in questo progetto di valorizzazione e di crescita delle strutture culturali del comune, e se tale iniziativa è condivisa dal sindaco, dall’assessore alla Cultura, e dall’assessore al Commercio ognuno per le sue specifiche competenze.

Riteniamo che un centro museale invaso da oltre 500 giovani festanti (ad oggi fonti a noi vicine affermano di aver raggiunto oltre 550 prenotazioni!) , che si dimena tra le varie sale del Caos a ritmo di musica, facendo il trenino fra opere d’arte, metta in serio pericolo l’intera struttura e le opere ivi conservate. Vorremo sapere se tutte le autorizzazioni relative ad un evento del genere (commissione pubblico spettacolo) siano state rilasciate per una partecipazione così elevata di persone, oppure visto che è Indisciplinarte srl ad orchestrare il tutto si sorvolerà su questi dettagli come è stato per la pista del ghiaccio in piazza della Repubblica, montata senza autorizzazioni.

Leggiamo dal programma ufficiale che nella sala carroponte si svolgerà la swing ballroom mentre nella sala dell’orologio ci sarà la storia della disco dagli anni ’70 ai nostri giorni! tutto questo rientra nelle finalità originarie che hanno dato vita al famigerato bando del Caos?

Abbiamo tutto il rispetto per l’opinione altrui, ma le dichiarazioni rilasciate dalla signorina Linda di Pietro in una recente conferenza stampa, dove giustificava la bontà di questa iniziativa in quanto utile a cofinanziare il costo dell’apparato che lavora al Caos, ci lasciano veramente interdetti. Sembra che questi signori considerino il Caos come un luogo privato dove possono organizzare quello che vogliono per fare cassa, invece di un luogo pubblico dove custodire e diffondere la vera cultura.

Questa ricerca continua di pseudo-eventi per fare cassa oltre a non rientrare nelle finalità generali del bando, danneggia anche chi come i ristoranti e i locali da ballo svolgono una attività regolare tutto l’anno e devono subire una concorrenza sleale da operatori improvvisati che il 31 dicembre affittano spazi pubblici e si inventano ristoratori allestendo cenoni fasulli a prezzi proibitivi (si parla di 80 €) sfruttando l’appeal di location pubbliche che andrebbero invece valorizzate in altro modo.

Continuando di questo passo per fare cassa si affitterà anche Palazzo Spada per organizzare il cenone con tanto di trenino nella sala consigliare?

La presente lettera deve intendersi come atto formale di diffida ad adempiere rivolta ai predetti amministratori comunali affinché svolgano il loro compito primario di tutela della proprietà comunale, e della salvaguardia della libera concorrenza del mercato, vietando l’ingresso al pubblico nelle sale del museo Caos il 31 dicembre 2013 o quanto meno limitando l’afflusso delle persone sia in termini numerici, sia di azione (vietato ballare nel museo) anche mediante l’intervento degli organi preposti al controllo che leggono la presente diffida per conoscenza.

E’ chiaro che in caso di inosservanza di tale nostra diffida ci riserviamo di agire con una denuncia circostanziata, per i danni subiti e subendi sia diretti (danni alle strutture e/o opere d’arte ivi custodite) sia indiretti (perdita di fatturato dei commercianti operanti nel settore a causa di concorrenza sleale).

Le rassicurazioni sul fatto che tutto si svolgerà in regola, e che non ci saranno danni non ci bastano, per noi è sufficiente il pericolo potenziale dei danni sopra elencati che è evidente. Anche perché se le rassicurazioni vengono dalle stesse persone che hanno imbrattato la città con scritte bianche allo yogurt per farsi pubblicità gratuita, scritte che la pioggia doveva lavare in pochi giorni (vero signorina Di Pietro? Le vogliamo pulire?) e che invece da mesi ancora fanno brutta mostra di se, sono rassicurazioni poco attendibili.

In particolare rivolgiamo un appello all’assessore al Commercio perché svolga il suo ruolo e tuteli i commercianti regolari della città che Lei dovrebbe rappresentare.

In attesa di una vostra risposta Vi annuncio che chiederemo un incontro urgente al Prefetto di Terni”.

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