Dopo i risultati incoraggianti della prima edizione, la Sii scpa e l’Ati hanno deciso di dare vita ad un secondo bando a favore delle utenze deboli mettendo a disposizione risorse per aiutare quelle famiglie sulle quali la crisi si fa particolarmente sentire. Il bando seguirà gli schemi di quello precedente con la possibilità di apportare migliorie dal punto di vista finanziario. Ati e Sii stanno infatti valutando la fattibilità dell’aumento dei fondi a disposizione rispetto al budget di 100 mila euro che caratterizzava la prima edizione.
“Vogliamo dare consequenzialità e strutturalità alle iniziative a sostegno delle utenze deboli – spiegano il presidente Stefano Puliti e il direttore generale Paolo Rueca – per aiutare chi è in difficoltà, essendo consapevoli che l’acqua è un bene essenziale”. Il bando si inserisce in un pacchetto di misure che Sii ha da tempo attivato e che ha sempre l’obiettivo di venire incontro alle esigenze di quella fetta di utenza più svantaggiata. Oltre al bando infatti Sii ha attivi alcuni strumenti tra i quali i principali sono la possibilità di rateizzazioni e dilazioni di pagamento e la tariffa domestico-sociale. “Quello che vogliamo far crescere sempre più – dicono ancora il presidente e il direttore generale – è l’importanza del rapporto con la Sii, per questo è estremamente utile che il cittadino si metta in contatto direttamente con i nostri uffici per valutare le specifiche situazioni in modo da calibrare puntualmente le misure da adottare caso per caso”.
Riuscire a instaurare un sistema per cui il 100% degli utenti pagano regolarmente il servizio è anche funzionale ad eliminare uno dei problemi più consistenti e che registra, tra l’altro, un incremento: il fenomeno dell’abusivismo. La crisi in atto sta infatti spingendo una parte dell’utenza verso forme di illegalità che da un lato comportano la configurazione di reati penali e dall’altro penalizzano la gran parte degli utenti onesti che invece pagano regolarmente l’erogazione del servizio e che rischiano di vedersi aumentare i costi a causa dei mancati introiti legati all’abusivismo. Per questo Sii fa sapere di aver creato una task force composta da tecnici che controllano il territorio provinciale con l’obiettivo di evitare comportamenti legati all’abusivismo o al non corretto utilizzo della rete idrica. “Non vogliamo assolutamente fare i gendarmi – affermano Puliti e Rueca – e ci rendiamo perfettamente conto che ogni situazione difficile è storia a sé e va valutata con attenzione. Dobbiamo però ricordare a tutti che più aumenta il numero di utenti che pagano e più sostenibile sarà la tariffa. Lo sforzo che Sii sta mettendo su questo settore è finalizzato a venire incontro agli utenti e solo in casi estremi e reiterati si attivano le procedure relative alla persecuzione dei reati, perché la scelta fatta è quella di sensibilizzare il cittadino sul corretto uso sia dell’acqua che della rete di distribuzione”.
I sopralluoghi effettuati in questo 2013 sono stati finora 620 con il recupero di circa 277 mila euro e si stima che a fine anno la cifra arriverà a circa 400 mila euro. Tale somma va ad aggiungersi ai circa 570.000 euro recuperati fra il 2011 e il 2012, portando il recupero complessivo intorno al milione di euro.