Terni, Centro Studi Malfatti: ”Circuito per disabili Fiat Autonomy opera incompiuta, brutta e costosa”

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fiatautonomy TerniSarebbe dovuta essere un’opera importante, in grado di consentire ai disabili ternani di apprendere la guida di autoveicoli, ottenere la patente e garantirsi così una bella fetta di indipendenza. Purtroppo il circuito Fiat Autonomy di Terni, oggi è soltanto una brutta e costosa incompiuta: a denunciarlo pubblicamente e ripercorrerne la storia è il direttore editoriale del Centro Studi Malfatti, Emanuele Pettorossi.

In un comunicato Pettorossi spiega che sono passati oltre 10 anni da quando il Comune di Terni approvò lo schema di accordo di programma per realizzare un centro di autonomia in favore dei disabili. Era il 27 marzo 2003 e l’iniziativa fu promossa insieme alla provincia di Terni e ad altri soggetti interessati cioè ASL 4, Direzione Scolastica Regionale, MIUR e Associazione Paratetraplegici Terni. L’intenzione era quella di realizzare un centro di autonomia per garantire alle persone diversamente abili una vita indipendente e integrata.

fiatautonomy Terni incompiuta“La Giunta comunale – ricorda Pettorossi – aveva successivamente approvato i progetti per la realizzazione di un circuito per l’addestramento alla guida di autoveicoli, denominato Fiat Autonomy, e degli edifici di servizio. Per la realizzazione l’Amministrazione comunale acquisì alcune aree nella zona di Cospea, con una permuta di altro immobile, stanziò cifre notevoli anche con accensione di mutui e dopo la gara di appalto affidò alle ditte vincitrici la realizzazione. Nel 2008, tuttavia, fu approvata una variante per la realizzazione anche di un campo di Rugby, nella stessa area, e qui – prosegue Pettorossi – il mistero si infittisce. Fino ad arrivare ai giorni nostri, quando l’impianto non solo non è terminato, ma versa in una condizione di degrado e abbandono. Il manto di copertura della pista, potrebbe non essere stato realizzato nel rispetto del progetto iniziale, che forse avrebbe dovuto prevedere la realizzazione con caratteristiche tali da consentire l’addestramento alla guida sui vari fondi stradali possibili, mentre il relitto di asfalto che ancora si intravede tra la vegetazione del cantiere abbandonato sembra essere perfettamente omogeneo”.

“Paradossalmente – aggiunge Pettorossi – nel sito ufficiale di Fiatautonomy il centro mobilità di Terni viene riportato come uno dei 18 attivi. Gli enormi ritardi di realizzazione e l’incompiuta a chi sono da addebitare? Ci sembra che questa vicenda costituisca una grave mancanza di rispetto nei confronti delle persone che sfortunatamente vivono il disagio della disabilità, che comunque fa il paio con il mancato abbattimento di barriere architettoniche di certi accessi ad aree pubbliche per i quali negli ultimi tempi è stata interpellata la magistratura. E non parliamo del danno per le casse pubbliche, le nostre”.

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  • marco marongium

    a me piacete. ma quando scrivete cose inesatte in un modo che solo uno che non c’ha voglia di indagare come un vero giornalista dovrebbe fare, mi fate girare le scatole. e vi sto trattando bene.
    se volete mantenere o ampliare la fiducia dei lettori, rimboccatevi un po le maniche?
    vi do una mano sull eminkiate che avetr scritto:
    “un centro di auotnomia in favore dei disabili”?

    verificare le fonti dovrebbe essere il primo lavoro di un buon giornalista.

    per
    realizzare un centro di autonomia in favore dei disabili – See more at:

    https://www.ternioggi.it/terni-centro-studi-malfatti-circuito-per-disabili-fiat-autonomy-opera-incompiuta-brutta-e-costosa-98647#sthash.tEcPHIB9.dpuf
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    • marco marongiu

      ho copiato male. ops

    • Anonimo

      Salve, sinceramente non abbiamo capito quali siano le “cavolate”. Se ci sono delle imprecisioni potremmo correggerle ma dal suo commento sembrerebbe che lei corregga questa frase: “un centro di autonomia in favore dei disabili”. Questa frase non risulta contenere imprecisioni, infatti il Comune ha voluto dar vita ad un “Centro per l’Autonomia (CPA) per assicurare alle persone con disabilità gli strumenti e le opportunità necessarie al perseguimento di una vita indipendente […]” e il circuito Fiat Autonomy con le palazzine di servizio doveva essere parte integrante di questo CPA.

      • marco marongiu

        allora ve le do io le informazioni corrette.
        sinceramente però poi mi pagate:
        il Centro per l’Autonomia Umbro è una realòtà da anni ed è un’avanguardia in Italia, se ne contano su tutto il territorio nazionale sulle dita della mani.

        Dentro il CpA Umbro c’è il progetto Fiat Autonomy con il simulatore di guida per fare i test sensoriali e quant altro e anche una macchina concessa dalla fiat con tutti i comandi necessari a tutte le tipologie di disabilità. la fiat mette a disposizione poi altre vetture attraverso altri canali che vengono testate sulla pista nei pressi del quartiere cospea.

        ad un certo punto il comune e altri soggetti, si sono resi disponibili per costruire il Nuovo CpA dato che ora sta in un condominio da tempo.
        Hanno scelto l’area ed hanno costruito solo il circuito che voi riportate in fotografia.

        “un centro di autonomia ” non solo è grammaticalmente fastidioso ma la vaghezza con cui è scritto questo articolo è più un insulto che informazione. non sapete neanche di cosa parlate.
        controllate le fonti.

        • Anonimo

          Non c’è dubbio che “centro di autonomia” sia un errore (si chiama “centro per l’autonomia”). Per il resto vengono riportate le informazioni relative al solo circuito Fiat Autonomy che risultano essere corrette. Nell’articolo si potevano aggiungere anche ulteriori informazioni sul cpa? Certo, sarebbe stato un articolo più chiaro. Resta il fatto che questa piccata e aspra critica (“è più un insulto che informazione. non sapete neanche di cosa parlate”) è, per usare un eufemismo, fuori luogo. Saluti.

          • marco marongiu

            avete per le mani un grande strumento.
            e vi stanno seguendo in molti.
            avevate per la mani anche un grande argomento che la città intera ignora.
            potevate fare un ottimo approfondimento su i servizi legati al socio-sanitario e al diritto di vivere come gli altri.
            inoltre avreste potuto fiutare altre piste molto molto interessanti.
            non avete calcato l’onda e di questo me ne dolgo….perché? forse perché ci si aspetta che l’informazione digitale faccia altre strade da quella maestra che è lastricata di vizi.
            scusate l’aspra critica. di solito lo faccio con chi, come si diceva a scuola, ha le capacità ma…
            la valutazione è fuori luogo, certo. per i lettori.
            ma se ci mettiamo in back-office non è così. buon pro vi faccia.
            buon halloween

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