La dirigenza del settore Ambiente del Comune di Terni riconosce che c’è un rischio sanitario legato alle coltivazioni sopra le discariche di cui Terni Oggi si era occupato lo scorso settembre con un’inchiesta. Ora il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, torna a chiedere al sindaco di emettere un’ordinanza di interdizione delle coltivazioni nelle aree ad alta presunzione di contaminazione, cosa che aveva già fatto lunedì scorso nel corso del Consiglio comunale, vedendo però bocciata la propria richiesta.
Segue il comunicato di Thomas De Luca:
“Con una relazione diretta al Sindaco e all’Assessore all’ambiente, la Dirigenza del settore ambiente, mette Di Girolamo di fronte all’ineludibile evidenza dei fatti: c’è un risvolto diretto sul rischio sanitario.
“Si coglie l’occasione per evidenziare che, tra le tante attività di bonifica per le quali l’amministrazione civica è stata individuata, in sede di c.d.s. ministeriale nonché dalla normativa vigente, soggetto competente e attuatore, ve ne sono alcune che presentano risvolti diretti sul rischio sanitario” così il Dirigente descrive perfettamente ciò che sosteniamo ormai da più di un mese: la questione è assoggettata alle normative sanitarie nonchè alle normative relative alla sicurezza alimentare.
“Con riferimento agli ultimi accertamenti fatti d’ufficio per le aree appartenenti al piano regionale di bonifica, nonché alle problematiche inerenti le aree comprese all’interno del sito d’interesse nazionale Terni-Papigno, è indispensabile e doveroso sottolineare alcune criticità” questa la premessa del Dirigente, che poi afferma “solamente in questi giorni si è venuti a conoscenza che l’Amministrazione civica non ha mai notificato, ai soggetti proprietari dei terreni a forte presunzione di contaminazione definiti Maratta 1 e 2 nel Piano Regionale di bonifica delle aree inquinate del 2009, la necessità di effettuare gli accertamenti preliminari. Al riguardo si evidenzia che dette aree erano già state individuate nel piano regionale di bonifica approvato con Delibera di Consiglio regionale n.395 del 13 luglio 2004”.
“La quantità di lavoro pregresso e futuro in materia di bonifiche è tale da rendere insostenibile l’attività dell’Ufficio preposto, che, nonostante la complessità della materia e la mole di lavoro, si avvale di una sola effettiva unità di personale.” proprio su questo tema nell’aprile scorso il gruppo M5S aveva presentato interrogazione chiedendo maggiori risorse di personale per l’ufficio ambiente all’Assessore Ballerani. L’Assessore imbarazzata non solo rispose di non sapere quali fossero le risorse assegnate singolarmente agli uffici ma che il personale a disposizione della direzione era di 38 unità.
Il Dirigente conclude affermando che “Si segnala inoltre, come problematica che riveste carattere di urgenza, che sempre in questa area (su cui il Comune negli anni passati ha eseguito la messa in sicurezza d’emergenza), sono rimaste insolute alcune criticità che si desidera affrontare con le SS.LL. e, se del caso, nel tavolo di lavoro sulle problematiche ambientali recentemente istituito”.
Su questo teniamo a sottolineare che a seguito di un incontro intercorso con il Direttore della USL 2 Sandro Fratini e il M5S, lo stesso ha affermato che non era a conoscenza della presenza di coltivazioni nonché dell’esistenza delle criticità esistenti riguardanti i siti di interesse regionale. Abbiamo così sollecitato sul modello Acerra un pronto intervento della USL in tal senso.
L’ordinanza del Sindaco Di Girolamo è ormai non procrastinabile. Il Sindaco deve porre in essere con la massima priorità della sua agenda politica le azioni richieste dalle normative riguardanti la sicurezza alimentare e il rischio sanitario senza alcun indugio. Compresa quella di avvertire prontamente l’Autorità europea per la sicurezza alimentare”.