L’inquietante vicenda delle coltivazioni effettuate sopra a scorie e discariche si arricchisce di nuovi elementi. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Terni, Thomas De Luca, spiega infatti in una nota che uno dei siti ad alta presunzione di contaminazione è di proprietà di una società che partecipa ad un progetto di aziende locali per il recupero e il riutilizzo delle scorie dell’Ast. E proprio la società in questione dovrebbe sostenere i costi della bonifica ma, a causa dei ritardi degli enti locali nell’eseguire le analisi ambientali, alla fine potrebbe essere il Comune di Terni a doverli sostenere.
Il comunicato di Thomas De Luca:
“È inaccettabile il ritardo del Comune di Terni relativamente alle analisi da svolgere sul sito di interesse regionale Ex Cava Sabbione, un ritardo che rischia di far ricadere sulle spalle della collettività i costi di bonifica ora in capo alla C.S.C. Sabatini & Crisanti S.r.l. L’area dell’ex cava Sabbione fa parte infatti del comparto di perequazione industriale oggetto del Piano attuativo per il consorzio R.M.T S.r.l., noto alle cronache per la querelle Morselli-CGIL-Partito Democratico sull’affidamento diretto per il riciclo delle scorie dell’acciaieria.
Nella delibera di Giunta n°62 del 24/09/2014 con la quale si approva il piano, si legge infatti, che in cambio di una serie di interventi la C.S.C. Sabatini & Crisanti S.r.l. sarà tenuta a cedere l’area dopo averla bonificata. Le operazioni di bonifica saranno necessarie solo dopo i risultati delle analisi che secondo la normativa sono a carico dell’inquinatore.
Chi è l’inquinatore? A quanto riferito dall’Assessore all’ambiente Giacchetti rispondendo alla nostra interrogazione “non siamo nelle condizioni ne noi (Comune di Terni) ne il Comune di Narni di stabilire…ci sentiamo di escluderlo come Comune di Terni che il conferimento di rifiuti in quella zona sia responsabilità nostra. Deve essere la Regione che oltre ad indicare la natura del contaminante…cioè rifiuto solido urbano indichi anche la responsabilità. Solo in quel caso, come noi pensiamo sarà forse attribuita al Comune di Narni…e solo in quel caso il Comune di Narni sarà nelle assolute possibilità di procedere con le analisi di rischio e l’eventuale bonifica….”
In attesa che Regione Umbria, Comune di Terni e Comune di Narni arrivino a capo di questa situazione, nessuno sta svolgendo le analisi, il che potrebbe creare la situazione paradossale per cui la C.S.C. Sabatini & Crisanti S.r.l. non assolva mai alle operazioni di bonifica così come previsto dal piano attuativo pur avendo però realizzato interamente gli interventi di interesse per la Recupero Materiali Terni. In questo caso non si avrebbe nessuna perequazione ma solo l’assolvimento degli interessi privati con il rischio che la collettività debba occuparsi della bonifica”.