Ieri il Consiglio comunale ha approvato il bilancio del 2012 del Comune di Terni, già approvato dalla Giunta lo scorso aprile (qui l’articolo). Il consuntivo proposto dall’esecutivo ha ricevuto 22 voti a favore e 10 contrari. Nel dibattito che ha preceduto le votazioni si sono registrati giudizi positivi della maggioranza e durissime critiche dell’opposizione.
Interventi della maggioranza. Per Valdimiro Orsini (Pd), “il rendiconto evidenzia che gli obiettivi del bilancio di previsione sono stati raggiunti, in particolare quelli di garantire la stessa qualità dei servizi ai cittadini, specie verso le fasce più in difficoltà; il rispetto del patto di stabilità, la realizzazione di alcune opere pubbliche”. “Permane un quadro pesante per quel che riguarda i residui – ha aggiunto Orsini – che obbliga ad un monitoraggio continuo: per questo vanno fatti uno sforzo straordinario per le riscossioni per introitare le somme dovute e una verifica da parte di tutte le direzioni”.
Anche Giampiero Amici (Pd), dopo aver messo in risalto i risultati positivi ottenuti in un quadro particolarmente complesso e difficoltoso, ha proposto un gruppo di lavoro tra giunta e terza commissione “per verificare tutte le situazioni di criticità sui residui attivi e passivi”. Amici ha anche definito il conto consuntivo proposto come, il più trasparente possibile.
David Tallarico (PTca), commentando positivamente il raggiungimento del risultato del mantenimento del patto di stabilità, ha invitato la giunta a continuare nel “lavoro di pulizia e trasparenza, chiudendo definitivamente le partite aperte più complesse”.
Riccardo Giubilei (Pd), a proposito delle alienazioni, ha detto che “se il Comune si considera come un attore del mercato, occorre adottare criteri analoghi a quelli dei privati e – se qualcuno non rispetta gli accordi – occorre applicare delle penali”.
Mauro Nannini (FdS) nel suo intervento ha messo in evidenza la drammaticità della situazione generale degli enti locali che di fatto “hanno operato da cassa per il risanamento delle finanze dello Stato”. “Dunque non è solo la nostra amministrazione ad avere problemi a far quadrare il bilancio, ma tutti i Comuni che infatti, al di là delle distinzioni politiche, da tempo sono insieme nella protesta”.
Interventi della minoranza. Secondo Cinzia Fabrizi (LB), occorre “distinguere tra gli artifizi contabili e la realtà”. La Fabrizi ha invocato chiarezza sulla procedura di vendita di Colle dell’Oro ed ha ricordato come rimangano in sospeso partite importanti con l’Asm e con l’Usi. “Quanto proposto sembra più apparenza che realtà” e “l’azione politica verso la città ne risente negativamente”.
Anche per Dario Guardalben (PdL) nel conto consuntivo si riscontrano “soluzioni per far quadrare i conti che lasciano perplessi con irregolarità non formali, ma sostanziali”. Più in generale Guardalben ha detto che dal consuntivo “ci aspetteremmo un’analisi di ciò che è stato fatto e di quanto non è stato fatto al quarto anno di governo, quale città emerge quasi al termine dell’amministrazione Di Girolamo. Ma quello che appare è che c’è solo uno stanco vivacchiare senza un minimo di respiro”.
Anche per Federico Brizi (PdL) il consuntivo “fotografa la situazione grave in cui versa la città, con un livello di tassazione troppo elevato, l’altissimo numero delle contravvenzioni e le scarse manutenzioni”.
Replica del vicesindaco. Il vicesindaco Libero Paci (assessore con delega al Bilancio) nella replica ha affrontato alcuni degli elementi sollevati nel corso del dibattito: “Da parte della minoranza, oltre alle critiche legittime, sono arrivati giudizi che spesso prescindono dai dati reali. Non ci sono stati, inoltre, riferimenti alla situazione che si è verificata in questi ultimi anni: credo piuttosto che, rispetto ai tagli alle risorse e per il blocco degli investimenti degli enti locali, ci debba essere una comune preoccupazione, specie in una città come Terni, particolarmente colpita dalla crisi economica”.
“Il bilancio 2012 – ha aggiunto Paci – poggiava, soprattutto, sulle entrate proprie non certo sulle alienazioni e sulle entrate straordinarie”. Infine il vicesindaco è tornato a mettere in evidenza il dato sui bilanci delle società controllate “che sono ora tutti in utile, in particolare Asm e Ternireti, e che rappresentano dunque il segnale di una situazione sana”.
Comunicato Venturi. In un comunicato Leo Venturi (Terni Oltre) scrive: “L’ottimismo del sindaco e dell’intera maggioranza sui conti del comune si scontra con la realtà di un bilancio consuntivo 2012 che si chiude solo per l’iscrizione di entrate fantasiose quali, ad esempio, alienazione di immobili garantite solo da aleatori interessamenti, ad oggi non concretizzati, da parte di alcuni soggetti privati”.
“La finanza creativa da tempo caratterizza i bilanci della nostra città – continua Venturi – in assenza di scelte chiare in grado di comprimere strutturalmente alcuni costi, a partire dalla macchina comunale per finire con le esternalizzazioni di alcune attività che continuano a dissanguare il Comune senza nulla in cambio e in assenza di qualsiasi concreta azione in grado di rilanciare le aziende del Comune e le sue partecipate. La verità è che nei prossimi mesi i cittadini ternani avranno di fronte una situazione finanziaria del Comune insostenibile i cui costi verranno scaricati sui cittadini e sulle imprese”.
Comunicato Melasecche. Durissimo il giudizio di Enrico Melasecche (Udc) che denuncia gravi irregolarità del consuntivo e traccia anche un bilancio dell’amministrazione Di Girolamo definendola fallimentare. “Non abbiamo alcun dubbio – scrive il consigliere riferendosi al Comune – che se si trattasse di una società privata avrebbe da molto tempo dovuto portare i libri in tribunale anche perché non troverebbe uno strozzino disposto a fargli credito. Basta sommare tutti i crediti dichiarati su cui si regge la quadratura per rendersi conto che la probabilità di riscossione è in gran parte nulla. Sono oltre 19.000.000 di euro i crediti dichiarati per multe stradali, tentativi di recupero di ICI, Tarsu, Tia, Tosap, che vanno dal 2000 al 2007, quindi ben oltre un quinquennio fa. Altri 20.000.000 di euro sono quelli da recuperare nel quinquennio 2008-2012”.
“La quasi totalità dei conti che non tornano – continua Melasecche – risalgono agli anni di Raffaelli, al decennio di spese pazze e di indebitamento a suon di BOC e finanza derivata che ancora pesa sulla testa di tutti i ternani. Ma non solo, si son dovuti inventare false vendite ed altrettanto falsi futuri incassi, forzando non solo la legge ma anche la creduloneria di coloro che continuano a votare alla cieca per poi lamentarsi con un ridicolo vittimismo quando la Corte dei Conti chiede loro di metter mano al portafogli per le loro responsabilità”.
“Infatti la vicenda della falsa vendita di Colle dell’Oro merita l’attenzione anche della Procura della Repubblica per come è stata artatamente congegnata. Basta leggere le carte per rendersi conto che un Ente Pubblico non avrebbe mai, dico mai, potuto fare ciò che è stato fatto. Si pensi soltanto che l’ingegner Pierdonati, novello dirigente al Settore Patrimonio, chiede alla Cooperativa ACTL di versare, non il controvalore dell’immobile, ma la sola cauzione di 170.000 euro, ben due anni dopo che la sua collega Elena Contessa ha chiuso i bilanci del Comune come se l’intera somma di euro 1.700.000 fosse stata già totalmente incassata quando, viceversa mai si incasserà. E tutti lo sapevano ma facevano finta del contrario”.
Melasecche critica anche l’amministrazione per non aver “accolto un solo suggerimento né sul fronte della privatizzazione delle Farmacie Pubbliche (dopo quattro anni di parole, parole, parole..), né su quello dello scioglimento della ATC Parcheggi, una vergogna di cui Di Girolamo porta completa la responsabilità, né della ripresa in gestione delle multe, i cui risultati prodotti dall’USI sono fin troppo evidenti, né su quello di rapporti meno politici con le partecipate, da cui vengono fuori sempre novità da baraccone, come lo sfasamento fra debiti e crediti con l’USI, si badi bene partecipata al 100% dal Comune, con un altro buco di 2.000.000 che nessuno copre. Ha difeso gli interessi di cui è portatore, quello di un sistema cooperativo che, fatte salve le dovute eccezioni, strangola la città e mina la democrazia elettiva; ha tutelato gli amici degli amici e loro parenti ed affini. Ha vessato i ternani con tonnellate di multe stradali fatte cinicamente per fare cassa ed ha aumentato l’IMU governativa con percentuali elevate, sia sulla prima casa che sugli immobili delle aziende che dovrebbero creare occupazione. Una bocciatura – conclude Melasecche – convinta, tecnica e politica, perché Terni se non si veglia da questo torpore non si risolleverà mai dal disastro attuale”.