In occasione delle festività tra il 25 aprile e il primo maggio, in provincia di Terni sono scattati i controlli della guardia di finanza: il 20% degli esercenti controllati è risultato aver commesso un’irregolarità. Su 51 controlli, i finanzieri di Terni e di Orvieto hanno infatti rilevato dieci mancate emissioni di scontrini e ricevute.
Ad essere sanzionati per non aver battuto lo scontrino sono stati in prevalenza esercizi commerciali come bar, ristoranti, pizzerie, parrucchieri e negozi di abbigliamento, ma anche attività di vendita all’ingrosso di materiali per l’edilizia e negozi di informatica. In genere si è trattato della mancata emissione di scontrini per piccoli importi come per un caffè o una bibita; a volte corrispettivi maggiori: 30 o 40 euro per ristoranti e pizzerie. In un caso è stata constata la mancata emissione dello scontrino per un importo pari a 100 euro: ad incorrere in questa violazione un negozio di abbigliamento femminile. Una signora aveva appena acquistato un vestito e alla vista dei finanzieri, la titolare non ha potuto che ammettere “la dimenticanza”.
Le fiamme gialle riportano che alcuni esercenti accennano una giustificazione: “Aveva pagato solo un acconto” oppure “Doveva tornare per altri acquisti”. Giustificazioni che non servono ad evitare le sanzioni poiché spiegano ancora i finanzieri, “la legge dice che lo scontrino e la ricevuta devono essere rilasciati al momento del pagamento totale o parziale del corrispettivo. Nel caso in cui il pagamento non sia avvenuto lo scontrino o la ricevuta va rilasciato ugualmente con l’indicazione ‘corrispettivo non pagato’; all’atto del saldo, se successivo dovrà poi essere emessa la ricevuta fiscale con l’indicazione degli estremi del documento precedentemente rilasciato”.