Nessun miglioramento ambientale a Terni. Anzi, negli ultimi anni si registrano ulteriori criticità per la contaminazione delle acque. E’ in estrema sintesi ciò che è emerso nel corso del convegno “La qualità dell’ambiente nei territori urbanizzati: il caso della conca ternana”, organizzato dall’Arpa Umbria, insieme a al centro di cultura Il punto e al Lions Club San Valentino.
Adriano Rossi, direttore del dipartimento provinciale dell’Arpa, ha affermato: “La qualità critica dell’aria di Terni è determinata da tre fattori fondamentali: la situazione orografica sfavorevole alla dispersione delle polveri, il traffico e le industrie presenti sul territorio”. Nulla di nuovo ovviamente. La considerazione di più stretta attualità riguarda invece quella che vede invariato l’inquinamento dell’aria nonostante la diminuzione delle attività produttive dovuta alla crisi economica. Questo dimostrerebbe che la “maggiore incidenza nell’inquinamento è determinato dal contesto geografico”.
Per quanto riguarda le acque, in alcune zone si registrano livelli di tetracloroetilene molto alti, legati alle attività industriali e artigianali.
L’Arpa, ha detto ancora Rossi, sta sviluppando interventi di bonifica e mitigazione dell’impatto, come quello del fitorimedio e il progetto recupero scorie dell’Ast.
All’incontro hanno partecipato anche Svedo Piccioni, direttore generale di Arpa Umbria, il direttore tecnico Giancarlo Marchetti e i professori Giuseppe Pennacchia e Naldo Anselmi, rispettivamente dell’Università La Sapienza e dell’Università della Tuscia.