Il ricordo di un loro amico strappato alla vita senza motivo, la forte volontà di vedergli intitolata la piazza in cui è stato ucciso ma anche una sollecitazione, pacata e garbata, rivolta all’amministrazione comunale. C’è questo in un comunicato del “comitato David Raggi”.
Gli amici del giovane ucciso da Amine Assoul (condannato ieri a 30 anni reclusione) descrivono in modo dettagliato quanto hanno fatto fino ad ora per adempiere alle normative della toponomastica, raccontano di aver raccolto 7 mila firme e di aver trovato la collaborazione di tutte le istituzioni ma, evitando polemiche, fanno sapere di essere ora in attesa della decisione del sindaco e dell’Amministrazione comunale che vengono quindi sollecitati a sbloccare la situazione.
Il comunicato del Comitato David Raggi:
“How to safe a life”, “Come salvare una vita” era la canzone preferita del nostro David, l’amico che molti vorrebbero e che noi abbiamo avuto la fortuna di avere al nostro fianco, purtroppo per poco tempo, fino a quando la mano di un assassino non ce l’ha portato via per sempre.
Quella tragica notte ha segnato profondamente la nostra comunità ternana e ha scosso un’intera nazione; il dolore si è fatto più forte quando tutti hanno iniziato a conoscere David attraverso i racconti dei giornali e dei suoi amici più cari.
La mano dell’assassino non è riuscita a uccidere la bellezza dell’animo di David, il ricordo del suo altruismo, del suo profondo senso civico, del suo sapersi donare agli altri, senza risparmiarsi. “Non aggiungere violenza ad altra violenza” sono le parole che il papà di David ha pronunciato nei giorni seguenti alla tragica disgrazia, facendosi interprete e messaggero di quello che David stesso avrebbe voluto.
È per mantenere vivo il ricordo più bello di David e testimoniare quotidianamente i valori in cui credeva e nei quali tutta la nostra Comunità si è riconosciuta che è nata l’idea di intitolargli l’attuale Piazza dell’Olmo. Il nostro desiderio e di tutta la comunità che in questi mesi ci ha sostenuto era ed è far sì che la piazza dove David ha passato tante serate insieme agli amici, distribuendo gioia, allegria e abbracci, divenga la testimonianza dei valori forti che David nella sua giovane vita ha testimoniato.
Il nostro impegno per “Piazza David Raggi” è stato forte, costante e testardo, anche davanti alle difficoltà di una procedura che vogliamo brevemente descrivere, anche per far conoscere a chi ci ha sostenuto con la propria firma cosa abbiamo fatto e a che punto è il nostro percorso.
Il Comune di Terni ha un regolamento, di recente approvazione, che prevede sia la Giunta a disporre il cambiamento dell’intitolazione, sentito il parere della Commissione per la toponomastica. A tal fine, è necessaria un’istanza da presentare presso il Comune, a seguito della quale deve essere emesso il parere consultivo della Commissione citata, e la delibera di Giunta con la quale si richiede la deroga al Prefetto, che, in caso di esito positivo, consente l’intitolazione di piazze, vie e monumenti a persone decedute da meno di dieci anni. La Commissione esprime il proprio parere anche alla luce della legge n.1188/1927 che prevede che l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi possa avvenire solo a favore di persone decedute da oltre dieci anni. Per le intitolazioni a persone decedute da meno di dieci anni è però consentita, a norma dell’articolo 4 della predetta legge, la deroga da parte del Ministero dell’Interno, nel caso tali soggetti si siano distinti per particolari benemerenze. Questa facoltà di deroga, dal 1992, è stata delegata alle Prefetture, che rilasciano l’autorizzazione.
Così, seguendo scrupolosamente il Regolamento, il 20 aprile 2015, i rappresentanti del “Comitato David Raggi”, costituito con il sostegno di circa 7 mila cittadini ternani, hanno formalmente depositato presso il Comune di Terni l’istanza per il cambio di denominazione di “Piazza dell’Olmo” in “Piazza David Raggi”.
Nella domanda, così come richiesto dalla legge, abbiamo dimostrato che David Raggi può essere considerato persona che ha “benemeritato” la Nazione, come richiesto dalla legge. Secondo il Vocabolario della lingua italiana, attenendosi allo stretto significato letterale, per benemerito si intende “chi compie azioni buone o socialmente utili, tali da fargli acquisire meriti”: proprio da questa definizione nasce il desiderio del Comitato di veder riconosciuta concretamente tale qualità alla persona di David Raggi.
David era un altruista, sempre pronto a difendere chi non poteva e a dare un aiuto a che ne aveva più bisogno. Credeva che ogni essere umano nasce libero e con uguali diritti, vergognandosi di tutti coloro che, sentendosi di appartenere ad un “razza superiore” offendono e denigrano chi non ha forza di difendersi. I valori e gli ideali di David sono condivisi da tutta la sua famiglia, il cui atteggiamento esemplare posto in essere in un momento di dolore straziante, non ha permesso che venisse ceduto il passo alla violenza, condannando qualsiasi eventuale atto di ritorsione fatto in nome di David
Per portare avanti il nostro obiettivo abbiamo sentito e incontrato tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Il Comune di Terni ha ascoltato le nostre richieste, garantendoci il proprio sostegno e rassicurandoci dell’avvio imminente della procedura per il cambio di intitolazione della Piazza. Grandissima è stata la disponibilità offertaci dal Prefetto e dal Vice prefetto, impegnatisi direttamente, anche sollecitando la stessa amministrazione comunale, per far sì che Piazza David Raggi possa divenire realtà. Ampio favore alla nostra iniziativa è stata offerta dalla Deputazione della Storia patria dell’ Umbria il cui assenso è necessario per completare la procedura.
La convergenza favorevole di tutti i soggetti istituzionali e, soprattutto la reiterata volontà positiva del Prefetto di procedere alla deroga, ci hanno portato a sollecitare la conclusione del procedimento, appellandoci a una norma del regolamento che consente di provvedere al cambio dell’intitolazione senza il parere, non vincolante fra l’altro, della Commissione per la toponomastica.
Attendiamo fiduciosi dal Comune e dal nostro Sindaco l’ultima e positiva parola a favore di “Piazza David Raggi”. Nel frattempo, il Comitato non si ferma: nel rispetto delle regole, continueremo a vigilare e a sollecitare la nostra amministrazione affinché la volontà espressa da migliaia di persone si concretizzi nell’intitolazione della piazza a David.
Intitolare l’attuale Piazza dell’Olmo a David Raggi non ha solo un significato affettivo per noi amici, che possiamo lasciare spazio ad un sorriso sapendo che il luogo dove continuiamo a incontrarci avrà sempre il suo nome. La Piazza dedicata a David sarà il simbolo dei valori di civiltà, solidarietà e tolleranza che David ha testimoniato nella sua breve vita e nei quali la nostra comunità ha mostrato subito di riconoscersi, non lasciando che la violenza e l’odio non prendessero il sopravvento.
È per questo che testardamente il Comitato, a nome delle migliaia dei sostenitori dell’iniziativa, ha fatto e continuerà a fare tutto il possibile per raggiungere il proprio obiettivo e non si fermerà fino a quando il nome del nostro amico non sarà scritto su quella piazza”.
CONSAP Sulla condanna a 30 anni comminata ieri ad “Aziz”, omcida di David, interviene il segretario nazionale del sindacato di polizia Consap, Stefano Spagnoli, che in una nota scrive: “Una condanna esemplare frutto della grande sintonia della magistratura, nel ritenere Aziz un individuo socialmente pericoloso e giunta in tempi ragionevolmente rapidi, appena sei mesi. Una sentenza che cancella, solo in parte, la leggerezza con la quale, prima dell’omicidio, erano state attivate nei confronti di Aziz le procedure di tutela giudiziaria che lo avevano portato ad incrociare sulla sua strada David Raggi ed ucciderlo senza pietà”.
Prosegue la nota: “La Consap infatti aveva criticato nelle ore immediatamente successive all’assassinio di David Raggi la politica delle ‘porte aperte a tutti’ che aveva fatto sì che Aziz, espulso dall’Italia, fosse poi rientrato clandestinamente nel nostro paese. L’auspicio è che ora non si ricada nell’errore di dimenticare troppo presto la dignità della vittima, dei suoi familiari e si rispetti l’operato degli operatori di polizia che lo hanno arrestato e dei magistrati ternani che lo hanno condannato, stemperando la giusta condanna con correzioni negli ulteriori due gradi di giudizio o sconti di pena da Terni arriva per tutte le Forze dell’ordine un messaggio di speranza da non vanificare. L’unica riforma che serve a questo paese – conclude Spagnoli – è la certezza della pena”.