Il quartiere di San Valentino versa da anni nel degrado. Poche settimane fa Terni Oggi aveva raccolto le proteste dei residenti che denunciavano l’abbandono da parte del Comune e la preoccupazione per del materiale, apparentemente amianto, lasciato all’aria aperta nel mezzo di un cantiere di ristrutturazione di palazzi di proprietà comunale. Oggi la Giunta fa sapere di aver approvato una delibera per “il potenziamento” di una delle strutture di via San Lucio. Si tratta però di provvedimenti che sembrano accogliere soltanto in minima parte le richieste dei residenti.
Spiega l’amministrazione che nella delibera approvata oggi “nel contesto delle politiche dell’abitare e della rigenerazione dei quartieri, ha previsto azioni specifiche per la struttura di San Lucio. Innanzitutto la Giunta ha deciso di ribadire quanto fatto dalla precedente amministrazione sulla collocazione a San Lucio di un centro semi residenziale in un edificio appositamente ristrutturato e con adeguate dotazioni, così da migliorare l’accoglienza, le attività didattiche e ricreative. Di fare, poi, di questa struttura un luogo di aggregazione più ampio, con la possibilità di interagire concretamente con il quartiere. Nella cura dei cosiddetti beni comuni, ad iniziare dalle aree verdi, l’organizzazione degli spazi pubblici. Nell’attuare modalità di confronto e coinvolgimento della comunità di riferimento e delle associazioni delle persone con disabilità nella programmazione di interventi culturali ed attività innovative e nell’attivazione di servizi di quartiere. Tra le azioni concrete, l’apertura di un Bibliobar gestito dalle persone con disabilità, in collaborazione con la biblioteca comunale di Terni, in base a un progetto già positivamente attuato dall’istituto Vaccari a Roma”.
Insomma, nuovi punti di aggregazione gestiti da disabili. Iniziativa positiva da diversi punti di vista, ma certamente non in grado di mettere fine al degrado del quartiere che attende da anni una radicale riqualificazione.
VICESINDACO Il vicesindaco con delega al Welfare Francesca Malafoglia, commenta: “Entriamo in una logica completamente nuova, quella cioè del centro semi residenziale non struttura esclusivamente di assistenza ma come struttura di servizio per chi la frequente e più complessivamente per il quartiere che lo ospita. Un’ottica resa possibile anche grazie al regolamento dei Beni Comuni di cui si sta dotando il Comune di Terni, che fa dell’integrazione tra strutture e della cura degli spazi comuni un obiettivo per l’intera città. Ebbene le azioni intraprese per accrescere il benessere sociale attraverso politiche attive e partecipate nel quartiere di San Valentino, rispondendo così alle forti sollecitazioni pervenute dai residenti e dalle associazioni presenti, nell’ambito di un percorso partecipato, vertono sui centri semiresidenziali, sul centro giovanile Sant’Efebo recentemente ristrutturato, su spazi a disposizione per botteghe artigiane e botteghe d’artista per riscoprire antichi mestieri tradizioni e promuovere percorsi e laboratori, creativi e innovativi, per le giovani generazioni, sempre nella prospettiva e all’interno della progettualità dei Beni comuni”.
“Per aver la certezza di raggiungere questo obiettivo – conclude il vicesindaco – abbiamo voluto ricorrere anche in questo caso a quello che è ormai un metodo di lavoro di questa Giunta, cioè l’approccio integrato di un comitato interassessorile per la programmazione delle politiche dell’abitare e della rigenerazione dei quartieri interconnessa all’attività dei centri socio-educativi e socio-riabilitativi di via San Lucio, costituito tra gli assessori al Welfare, Servizi Sociali, Partecipazione, Urbanistica, Lavori Pubblici, Cultura e Politiche Giovanili”.