I dipendenti della Provincia di Terni temono per il proprio posto di lavoro e ieri la rsu ha espresso le proprie inquietudini nel corso di una conferenza stampa tenuta a palazzo Bazzani. Come avvenuto in altre occasioni (la foto è di gennaio), all’esterno dell’edificio sono state affisse delle bandiere delle organizzazioni sindacali. Proprio su questo, a detta della stessa rsu, è intervenuta la prefettura (la cui sede si trova anch’essa a palazzo Bazzani) ordinando la rimozione di bandiere e cartelli, minacciando conseguenze legali. Oggi si rivolge al prefetto, Angela Pagliuca chiedendo se “la sua preoccupazione siano le bandiere appese o siano i licenziamenti”.
La lettera della rsu dei dipendenti della Provincia di Terni indirizzata al prefetto di Terni Angela Pagliuca:
“Eccellenza, giovedì 18 febbraio siamo stati convocati dal capo di gabinetto al termine di una sofferta conferenza stampa, nella quale abbiamo richiamato la drammatica situazione dei dipendenti della Provincia di Terni che, al pari di migliaia di altri colleghi del resto d’Italia, sono finiti nel ‘buco nero’ del portale della mobilità, anticamera quasi certa per molti di essi al licenziamento. Servizi e lavoratori/lavoratrici che spariscono nell’assordante silenzio che si è creato attorno alla vicenda della riforma delle Province.
Ci aspettavamo un segnale di attenzione da parte della Prefettura – rappresentante del Governo sul territorio ternano, Governo che è tra l’altro diretta parte in causa nella vicenda, stante il dissesto finanziario ‘indotto’ a danno dell’ente dai prelievi forzosi governativi imposti dal quadro normativo emanato in tal senso.
Il suo Capo di gabinetto ci ha comunicato – con dovizia di riferimenti giuridico-normativi, paventando anche possibili ricadute penali – l’ordine di togliere le bandiere sindacali, testimonianza della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Terni, dalla parte frontale e di ingresso dell’edificio, peraltro proprietà della Provincia e di cui la Prefettura è ospite.
Contestualmente ci è stata anche comunicata la necessità di rimuovere i cartelli prodotti dalla Rsu in occasione della dichiarazione dello stato di agitazione per le Province, atto unitario prodotto dalle organizzazioni sindacali a livello nazionale, evidenziando la necessità di ricondurre gli stessi all’interno degli spazi individuati dallo statuto dei lavoratori per le comunicazioni di ordine sindacale.
Senza voler entrare nel merito giuridico dei rilievi che ci sono stati opposti, avremmo però una domanda da rivolgerLe, signor Prefetto. La Sua preoccupazione – e quella del Governo che Lei qui rappresenta – sono le bandiere appese agli ingressi del palazzo o i licenziamenti che potranno a breve colpire un territorio già martoriato e caratterizzato da drammatiche crisi economiche ed occupazionali?
Certi della Sua sensibilità, restiamo in attesa di una Sua autorevole risposta”.