Una quindicina di immigrati africani sbarcati nei giorni scorsi sulle coste italiane, ieri sono stati portati a Terni. Si trovavano in questura per le normali operazioni di identificazione e fotosegnalamento quando hanno tentato di allontanarsi per far perdere le loro tracce. I poliziotti sono riusciti ad impedirne la fuga, ma durante l’inseguimento e i tentativi di bloccarli sono stati aggrediti e 4 di loro sono stati feriti: per loro prognosi comprese tra 10 e 20 giorni.
A riferire dell’episodio è il segretario generale provinciale della Consap, Francesco Zumbo, che afferma: “La nostra piena solidarietà va espressa al personale che ha subito lesioni al fine di garantire un servizio divenuto oramai prioritario che sottrae forze al controllo del territorio, mentre la nostra totale indignazione va rivolta alla politica che continua nella sua cecità a riempirsi la bocca di parole buoniste.
Sul caso interviene anche il segretario generale nazionale dello stesso sindacato di polizia, Stefano Spagnoli che dichiara: “Ancora una volta i poliziotti, a Terni come in altre parti d’Italia, pagano lo scotto di una politica inconcludente, incompetente e falso buonista. La situazione è diventata ormai esplosiva, senza più alcun punto di conciliazione perché da una parte c’è la disperazione di questi immigrati, dall’altro quella dei cittadini italiani esasperati”.
QUESTURA Questa mattina la questura di Terni ha anticipato l’uscita della notizia cercando di fornire il quadro generale della situazione diffondendo due articoli pubblicati sulla rivista Poliziamoderna che trattano proprio dell’emergenza immigrazione. Nel primo articolo vengono affrontati “i reali pericoli per la salute degli operatori impegnati nelle fasi di accoglimento. Oltre ai dati aggiornati, tabelle, mappe dettagliate le parole del direttore del Servizio immigrazione Vittorio Pisani illustrano il complesso lavoro del Centro nazionale di coordinamento dove viene gestito il flusso informativo relativo alla immigrazione clandestina per una sempre maggiore sinergia tra le forze di polizia. Le diverse fasi dall’arrivo fino al centro di accoglienza dei migranti. Le cifre dell’attività di polizia giudiziaria, dei provvedimenti di allontanamento dei clandestini e degli sbarchi nelle diverse località italiane. Le problematiche e la necessità di sempre maggiori accordi di cooperazione con i Paesi di provenienza degli stranieri. A fronte del 95% degli arrivi provenienti dalla Libia l’attività di soccorso fotografa in particolare modo l’impegno delle forze di polizia accanto a quella di contrasto adempiendo il dovere di salvataggio della vita umana in mare”.
Nel secondo articolo viene riportato “il parere di un dirigente medico sulla base dei dati ufficiali ridimensiona i pericoli per la salute degli operatori di polizia. La teoria del ‘migrante sano’ vince su allarmismi spesso diffusi dai mass media. E’ la stessa selezione naturale a scegliere i più forti tra coloro che arrivano sulle nostre coste. Ambizione e desiderio di cambiare vita sono gli elementi che fanno arrivare sulle coste italiane i migranti in sostanza in buona salute anche se provati dal viaggio. Scabbia e tubercolosi non costituiscono un rischio per la vita. L’Amministrazione in ogni caso segue da vicino la salute degli operatori impegnati nell’attività iniziali di soccorso, trasferimento e fotosegnalamento dei migranti, attraverso una presenza capillare dei medici della Polizia di Stato”.
QUI IL PRIMO ARTICOLO https://ternioggi.it//wp-content/uploads/2015/07/primopiano1.pdf
QUI IL SECONDO ARTICOLO https://ternioggi.it//wp-content/uploads/2015/07/primopiano2.pdf