Il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo è indagato insieme ad alcuni assessori della sua Giunta, molti consiglieri comunali di maggioranza e un dirigente. Si tratta di 28 persone finite all’attenzione della Procura della Repubblica per il riconoscimento di debiti fuori bilancio legati agli eventi Valentiniani e al caso giudiziario in cui è coinvolto il presidente del Consiglio regionale Eros Brega. A dare notizia dell’inchiesta è stato lo stesso Di Girolamo.
Di Girolamo. “Nella dimensione di trasparenza che ho sempre avuto con la città, mi sembra opportuno – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – far sapere che ho ricevuto, insieme agli assessori e ai consiglieri di maggioranza che erano presenti alla votazione degli atti oggetto di inchiesta, un invito per la presentazione di persona sottoposta ad indagine. Si tratta di una primissima fase di una inchiesta che il pubblico ministero sta conducendo in merito alla delibera di giunta e poi di consiglio comunale che a novembre 2012 ha riconosciuto alcuni debiti fuori bilancio, in particolare quelli nei confronti di Sviluppumbria per alcune somme dovute nell’ambito degli Eventi Valentiniani delle edizioni 2001 e 2002, a fronte di contratti sottoscritti dalla stessa Sviluppumbria e dall’Amministrazione Comunale dell’epoca che prevedevano anticipazioni da parte della Finanziaria regionale a favore del Comune per 211 mila euro. Nella sua inchiesta il pubblico ministero ipotizza, per 28 persone tra amministratori e dirigenti, il reato di abuso di ufficio e di favoreggiamento personale nei confronti dell’allora assessore Eros Brega”.
“Sono prontissimo – continua il sindaco di Terni – a fornire tutte le delucidazioni dovute agli organi inquirenti. Sono convinto che già in queste prime fasi si manifesterà l’assoluta correttezza dell’operato mio e di tutti gli amministratori e dirigenti coinvolti. Con le delibere assunte abbiamo operato nell’interesse dell’Ente, a fronte di impegni assunti e sottoscritti dal Comune di Terni, restituendo somme dovute e documentate a Sviluppumbria. Sono comunque molto sereno e fiducioso nell’operato della magistratura affinché questa vicenda si chiarisca rapidamente già in questa fase di indagine”.
Le delibere incriminate. La Procura ha iscritto nel registro degli indagati 28 persone che a vario titolo hanno responsabilità per l’approvazione di una delibera di Giunta e poi di una delibera di Consiglio. Delibere che sono in stretta relazione con le vicende giudiziarie dell’attuale presidente del Consiglio regionale. Per la Procura di Terni, l’ex assessore agli Eventi Valentiniani, Eros Brega avrebbe infatti sottratto circa 200 mila euro causando quindi un danno alle casse del Comune di Terni (e per difendersi da queste accuse sta affrontando un processo). Di diverso avviso era stato Palazzo Spada che prima della richiesta di rinvio a giudizio per Brega (che poi ha scelto il rito immediato), con quelle due delibere ora incriminate, aveva giustificato quegli ammanchi riconoscendoli appunto come debiti fuori bilancio. Così, sono state giustificate quelle risorse mancanti e coperte con soldi pubblici (qui l’articolo).
Dopo la delibera di Consiglio ne erano nate anche polemiche a cui il sindaco aveva replicato affermando si trattasse di “fango, veleno e falsità” (qui l’articolo). Ora la Procura ipotizza che quel riconoscimento di debiti fuori bilancio costituisca reato di abuso di ufficio e di favoreggiamento personale nei confronti di Brega.
Indagati. I membri della Giunta che hanno approvato la delibera sono: Lepoldo Di Girolamo, Libero Paci, Roberto Fabbrini, Silvano Ricci, Sandro Piermatti, Simone Guerra, Stefano Bucari e Renato Bartolini. I consiglieri comunali che hanno espresso voto favorevole alla delibera di Consiglio sono: Amici, Acquilini, Boccolini, Campili, Cicioni Alessio, Finocchio, Giubilei, Luzzi, Monti, Nannini, Orsini Valdimiro, Paparelli, Pennoni, Piccinini, Tabarrini, Talamonti, Tallarico, Teofrasti, Trivelli e Vinciarelli.
Gli assenti. La delibera di Giunta incriminata del 14 novembre 2012 porta la firma di 7 membri della Giunta: erano infatti assenti Bencivenga, Malatesta e Fabbri che risultano quindi tra gli indagati. “Salvi” per assenza al momento della delibera di Consiglio anche i consiglieri di maggioranza Bartolini e Ventura mentre Nardini si era astenuta.
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