Nelle ultime due settimane si sono verificati due gravi infortuni sul lavoro: un giovane ternano si è amputato una mano, un uomo narnese si è amputato un pollice. Entrambi sono stati operati con successo all’ospedale di Terni: i loro arti sono stati reimpiantati. I due interventi di alta complessità sono stati eseguiti dall’equipe del professore Maurizio Altissimi.
MANO AMPUTATA Il caso più recente è avvenuto lunedì 24 febbraio ed ha coinvolto un ragazzo di Terni di 23 anni: la sua mano è rimasta intrappolata in un macchinario utilizzato nella miscelazione di mangimi che ne ha provocato l’amputazione, con gravissime lesioni vascolari, nervose e scheletriche, oltre a una grave emorragia. Il paziente è stato prontamente sottoposto a un lungo e complesso intervento chirurgico dai medici del reparto di Chirurgia della Mano (dottori Braghiroli, Talamelli, D’Abbondanza) e dai dottori anestesisti De Masi e Scarcella. L’operazione, in cui sono state utilizzate avanzate tecniche microchirurgiche, ha consentito di ristabilire la circolazione sanguigna nella mano amputata e di riparare tutte le strutture vitali per il funzionamento della mano stessa (arterie, vene, ossa e nervi). Il ragazzo verrà dimesso nei prossimi giorni, il suo circolo arterovenoso è stabile e si può prevedere nei prossimi mesi un soddisfacente recupero funzionale.
POLLICE AMPUTATO Sabato 15 febbraio un 54enne narnese si era infortunato mentre tagliava la legna: si era completamente amputato il pollice. Un complesso intervento di microchirurgia aveva consentito di reimpiantare con successo il dito. Anche in queste amputazioni che coinvolgono le dita, spiega l’azienda ospedaliera, è necessario riparare arterie, vene e nervi di dimensioni microscopiche.
CHIRURGIA DELLA MANO La chirurgia della mano e la microchirurgia sono importanti risorse nell’ambito dell’emergenza-urgenza non soltanto per l’ospedale di Terni ma per tutta la regione. La struttura è in grado di eseguire oltre 1.300 interventi chirurgici all’anno. “Unico centro umbro di chirurgia della mano – spiega il direttore generale Andrea Casciari – la struttura richiama pazienti dall’intero territorio regionale ed è punto di riferimento anche per il centro Italia per l’alta specialità e per le prestazioni di pronto soccorso, per le quali lavora in pronta reperibilità h24, come dimostrano anche i due interventi di reimpianto eseguiti nei giorni scorsi”.
INFORTUNI ALLA MANO Dei 1300 interventi alla mano eseguiti all’ospedale di Terni, il 30% sono riconducibili a lesioni traumatiche (fratture, lesioni tendinee, nervose, vascolari e cutanee). Gli interventi di alta specialità eseguiti in urgenza per lesioni complesse e reimpianti sono oltre 100 all’anno, in pazienti provenienti spesso da altre regioni. Oltre il 50% di queste lesioni sono causate da infortuni sul lavoro.