Microtelecamere e microfoni nascosti per ricevere suggerimenti e rispondere correttamente ai quiz per prendere la patente di guida. Quattro stranieri regolarmente residenti in Italia (tre a Terni e uno a Brescia) sono stati denunciati per falso e truffa e le loro prove di esame sono state annullate. E’ accaduto ieri a Terni.
A scoprire la truffa è stata la Digos con la collaborazione della motorizzazione civile. Gli agenti hanno scoperto che per superare l’esame a quiz della patente, due indiani e un pakistano residenti a Terni con regolare permesso di soggiorno, si erano affidati ad un loro amico pakistano residente a Brescia, che, tramite un ingegnoso e tecnologico piano, avrebbe consentito loro di comunicare con l’esterno per ricevere tutte le risposte corrette e superare così brillantemente l’esame pur non conoscendo sufficientemente il Codice della Strada.
A destare i sospetti della polizia è stato il fatto che tutti e tre gli esaminandi, nonostante avessero notevoli difficoltà nel comprendere la lingua italiana, avessero superato brillantemente la prova impiegando soltanto 20 minuti. Concluso l’esame i tre, insieme al complice, sono quindi stati fermati dai poliziotti che hanno trovato loro indosso sofisticati apparati trasmittenti, costituiti da microtelecamere e microfoni, attraverso i quali trasmettere dati tramite un cellulare dotato di connessione wireless. In particolare, uno degli indiani nascondeva la microtelecamera in un pesante maglione di lana, mentre gli altri due stranieri avevano celato i microfoni all’interno delle cuffie audio fornite dalla motorizzazione.
Gli agenti hanno verificato che il sistema usato dai quattro stranieri consisteva in un sofisticato apparato trasmittente, costituito da microtelecamere e microfoni, attraverso i quali era possibile trasmettere i dati tramite un cellulare dotato di connessione wireless. Proprio quest’ultimo aspetto ha sorpreso gli agenti in quanto tale sistema non è costituito da un rudimentale e artigianale apparato ricetrasmittente che richiede una vicinanza tra i comunicanti, ma da un router che utilizza la rete internet: in questo modo il suggeritore potrebbe trovarsi in qualunque parte d’Italia o del mondo, guardare da un monitor le domande dei quiz riprese attraverso una microtelecamera opportunamente nascosta addosso al candidato e quindi suggerire le risposte tramite un auricolare altrettanto piccolo, posizionato nell’orecchio del candidato e collegato ad un cellulare acceso.
La Digos ternana ha accertato che il complice proveniente da Brescia si era limitato a fornire e ad illustrare ai candidati l’equipaggiamento necessario, per poi aspettarli all’interno della propria vettura. Se non fossero intervenuti gli agenti, al termine dell’esame avrebbe poi incassato la somma di denaro pattuita: cifra che oscilla dai 1.000 ai 1.300 euro.
Al termine di questa prima fase dell’indagine, che ha portato ad eseguire una perquisizione domiciliare a Brescia, a casa del fornitore dell’attrezzatura, dove sono state sequestrate altre somme di denaro e molte apparecchiature simili a quelle usate, i quattro stranieri (di età compresa tra i 26 e i 36 anni, in possesso di permessi di soggiorno per lavoro, due dei quali per lungo periodo), sono stati denunciati per falsità ideologica in atto pubblico e truffa aggravata in concorso e le tre prove di esame sono state annullate. Le indagini della polizia proseguono per individuare anche gli altri complici e fare piena luce su questo episodio illecito che non appare un caso isolato.
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