Terni, nasce Comitato abitanti S.M.Maddalena: ”Degrado e criminalità nel quartiere”

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pressio4Il quartiere Santa Maria Maddalena di Terni è nel degrado e preda della microcriminalità. La denuncia arriva direttamente dai residenti che, esasperati dalla situazione, hanno dato vita ad un comitato. Il quartiere era già finito al centro dell’attenzione per via della storia del palazzo abbandonato a causa dei ladri riportata da Terni Oggi lo scorso febbraio (della vicenda si era poi occupata anche la trasmissione La Gabbia de La7).

Spiegano gli abitanti che “il quartiere di S.M.Maddalena, una zona semi centrale a ridosso dell’ospedale, a causa di scelte sconsiderate vive a tutt’ora in un limbo di incuria e perenni costruzioni incompiute, a facile servizio della microcriminalità”. Il neo costituito comitato ripercorre quindi tutta la storia: “Una situazione che si protrae ormai da dieci lunghi anni e che trae origine dalla decisione di costruire il quartiere stipulando una articolata convenzione, che tenesse insieme gli interessi comunali finalizzati all’intervento sulla viabilità nei pressi dell’ospedale, a causa dell’espansione abitativa nella zona Campomicciolo, a quelli delle numerose ditte appaltatrici interessate all’edificazione del nucleo abitativo di S.M.Maddalena. Il tutto fu sigillato con un piano attuativo, che prevedeva le concessioni edili e lo sgravio da buona parte degli oneri di urbanizzazione per le ditte, in cambio della realizzazione di tali opere, tra cui quelle di viabilità, e della nuova arteria stradale che il comune aveva progettato per l’incrocio di via 8 marzo”.

Prosegue il comitato: “Passati tre anni, nel 2008 il comune si vede costretto ad intervenire in quanto, non solo le ditte non hanno mantenuto fede agli impegni presi, ma hanno oltretutto da tempo iniziato a consegnare gli alloggi completati, pur privi di ogni certificazione di agibilità e degli allacci primari necessari alla domiciliazione. Eppure nonostante ciò viene rinnovata la fiducia, modificando il piano attuativo e regalando la possibilità di elevare di ulteriori due piani gli edifici ancora in costruzione, in cambio di una perentoria realizzazione delle opere di allaccio esterno alla viabilità del quartiere”.

“Passano così ulteriori sette anni – proseguono i residenti – senza che si sia realizzato nulla di quanto previsto e si arriva all’ennesima delibera del piano attuativo, per poter procedere all’esproprio per pubblica utilità di quei terreni privati, che ricadono sulle aree previste per le opere di viabilità. La scusa è sempre pronta e stavolta i responsabili per l’amministrazione sono quei residenti che si sono rifiutati di cedere i propri terreni, perché valutati esclusivamente sulla base della metratura interessata da tali opere e sopratutto qualificati come terreni agricoli, a dispetto degli ulteriori permessi a costruire concessi quando i proprietari erano le ditte lottizzanti. Intanto a tutt’oggi sono ancora numerose le famiglie della zona prive di certificato di agibilità per la propria abitazione: persone con un regolare numero civico e con adeguati allacci ai servizi primari che ordinariamente pagano bollette e tasse, ma che risultano alla realtà dei fatti come abusivi dentro alla propria abitazione”.

Aggiunge il comitato: “Nell’ultima seduta di Consiglio Comunale l’Assessore all’Urbanistica Andreani, ha dato risposta ad una interrogazione in cui si chiedevano interventi sulla mancata concessione dei certificati di agibilità e sullo stato di incuria ed abbandono del quartiere. L’assessore ha affermato che la mancata realizzazione a tutt’ora delle opere di viabilità e dei relativi collaudi, non consente il rilascio delle certificazioni di agibilità, neanche per quelle singole abitazioni dove le ditte hanno compiuto onestamente tutti gli oneri a loro carico; mentre sulla zona di verde attrezzato che era prevista come da convenzione e sui costanti problemi di sicurezza derivanti dall’abbandono del quartiere, l’Assessore ha preferito tacere, evitando di toccare l’argomento”.

I residenti incalzano: “La prima cosa che ci viene da domandarci, è dove era chi avrebbe dovuto vigilare in tutti questi anni? Non ci sentiamo soddisfatti da queste risposte e per questo abbiamo deciso di agire ricostituendo il Comitato degli abitanti di S.M.Maddalena , che come prima azione ha richiesto un confronto in audizione presso la prima commissione consigliare, per esporre le condizioni del quartiere e cercare di garantire un immediato impegno al fine di sbloccare la situazione”.

Concludono i residenti: “Non accettiamo che le inadempienze delle ditte private e di chi dovrebbe vigilare sugli interessi dei cittadini ricadano sulle nostre spalle; vogliamo batterci per il riconoscimento dell’agibilità di chi ha comprato una casa nel nostro quartiere, ma vogliamo anche che sia restituita decoro a tutta la zona, per garantire non solo a noi ma anche ai nostri figli, il diritto a vivere in un quartiere dignitoso”.

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