Confermata la pista seguita dagli inquirenti. E’ passionale il motivo che avrebbe condotto il 44enne ucraino operaio edile residente da tempo a Terni Andriy Halan ad uccidere Sandro Bellini. Nei confronti dell’uomo il Giudice per le indagini preliminari di Terni Simona Tordelli ha emesso un’ordinanza di applicazione di custodia in carcere in relazione ai reati di omicidio, incendio aggravato e occultamento di cadavere. La misura cautelare in questione ha accolto, ritenendoli fondati, i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori dell’arma dei Carabinieri, sotto la guida di Tullio Cicoria, sostituto procuratore della Repubblica di Terni.
In pratica l’uomo avrebbe avuto una relazione con una donna, che frequentava Bellini. L’ucraino e la donna erano ancora conviventi ma ormai di fatto “separati in casa” . Decisiva per arrivare all’uomo l’intercettazione del cellulare con l’esame dei tabulati telefonici, dai quali sarebbero arrivate le conferme relativamente al movente passionale.
Secondo quanto spiegato stamattina dagli inquirenti nel corso della conferenza stampa, la donna ha consegnato ai Carabinieri gli abiti dell’ucraino trovati in casa, sui quali i Ris di Roma hanno riscontrato tracce di sangue sia suo che di Bellini. Giovanni Capasso comandante provinciale dei Carabinieri ha spiegato anche che hanno avuto un ruolo fondamentale i cani “molecolari” che hanno indicato come il sospettato fosse stato lungo il fiume e che l’auto era stata bruciata proprio per nascondere le tracce.
Sull’orario della morte e sull’arma usata farà luce l’autopsia, ma con ogni probabilità secondo gli inquirenti – che confermano si tratti di omicidio premeditato – Bellini è stato ucciso a coltellate. Il corpo di Bellini è invece stato trovato stamattina lungo il fiume Velino, a due passi dall’auto bruciata.
IL RITROVAMENTO DEL CORPO:
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