Nei giorni scorsi è esplosa la polemica tra la presidente della Consulta degli Immigrati di Terni, Maria Hotico, e Arci Terni in merito alle politiche di accoglienza dei migranti. In particolare Hotico ha critica l’iniziativa “Oronero” ed ha soprattutto chiesto chiarezza sulle modalità con cui Arci spende i soldi pubblici che riceve, “2 milioni e mezzo di euro l’anno”. Arci ha replicato sostenendo la bontà del proprio operato e parlando tra l’altro di “atteggiamento incomprensibile”. Oggi interviene il vicesindaco di Terni, Francesca Malafoglia, che sostanzialmente scende in campo affianco di Arci.
Il comunicato di Francesca Malafoglia:
“Per efficienti politiche sull’accoglienza tutti i soggetti in campo sono importanti ognuno con il suo ruolo. L’obiettivo per tutti è dar luogo a una reale integrazione, quale strumento essenziale per la sicurezza e il benessere di tutta la comunità. Nelle politiche di integrazione collaborano vari soggetti, fondamentale è il rapporto e l’intesa per una progettualità comune e condivisa, ma nelle politiche dell’accoglienza e dell’integrazione sono ben chiari i ruoli e le funzioni. Sono dettate dalle normative nazionali e locali. Il ruolo della consulta degli immigrati è previsto nell’apposito regolamento, l’articolo 2 è esplicito: è un organismo tecnico consultivo del quale l’Amministrazione Comunale ha deciso di avvalersi per meglio esercitare le funzioni che fanno capo al Comune in materia di immigrazione. E’ dunque un organo di supporto al Consiglio Comunale. Non è un caso che nelle scorse settimane ha rimesso al Consiglio un documento che ora sarà oggetto di valutazione e di approfondimento.
Sulla gestione della cosiddetta emergenza sbarchi è il governo nazionale che ha fissato le modalità dell’accoglimento e dell’inserimento, con procedure che vedono al vertice il ministero dell’Interno, incentrate sul ruolo fondamentale della Prefettura, sull’azione di controllo della Prefettura e del Comune. La prefettura di Terni, con una scelta ritenuta da questa Amministrazione Comunale di vera garanzia ed eccellenza, ha tenuto conto anche della qualità dei progetti in campo, puntando sulla professionalità dei soggetti e alla loro esperienza.
Oronero e il progetto con il Laboratorio Idea e l’associazione San Martino per la rigenerazione delle aree urbane sono due esempi della qualità dei risultati ottenuti. Per questo mi sembra grave porre interrogativi che suonano più come illazioni e formulare supposizioni che non sono basate sulla realtà. L’accoglienza è basata su un solido quadro normativa al quale tutti devono attenersi e che disciplina anche l’attività di volontariato dei migranti stessi quali elemento di integrazione e formazione.
A Terni, per di più, sempre su invito della Prefettura, è stato sottoscritto un apposito protocollo tra i sindaci del territorio, l’Inail, la direzione del lavoro, i sindacati, le associazioni interessati alla gestione dell’accoglienza. Siamo pronti a dare, a chi non ha ancora avuto tempo per chiederle, tutte le informazioni volute, in particolare quelle sul massimo rispetto dei progetti in merito al protocollo e alla normativa di settore.
Per l’Amministrazione Comunale la qualità dell’accoglienza ha fondamenta nell’approccio interistituzionale. Prefettura, forze dell’ordine, enti locali, associazioni, organismi di indirizzo, sono tutti chiamati a svolgere con chiarezza il proprio ruolo. Nell’ottica di recepire il contributo di ognuno l’Amministrazione Comunale sta lavorando a una delibera quadro che tenga conto delle sollecitazioni di tutti i soggetti in campo.
Non secondario è anche l’aspetto dei fondi a disposizione, per attuare il lavoro in fase di programmazione servono strumenti economici solidi, ad iniziare dai fondi regionali Fami, Psr, Fse. Siamo pronti ad aprire con la Regione un confronto specifico affinché oltre alle risorse per la formazione ci sia spazio anche per gli interventi di mediazione vera e propria, quale strumento di integrazione”.
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