Ieri nella sede Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni è avvenuto un incontro tra le istituzioni coinvolte nel progetto di restauro della Fontana di piazza Tacito e il professor Fabio De Chirico, Responsabile della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria. Al tavolo erano presenti tutti i soggetti direttamente impegnati: la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni (rappresentata dal presidente Mario Fornaci e dal vicepresidente Francesco Quadraccia), il Comune di Terni (presenti il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l’assessore ai lavori pubblici Silvano Ricci) e Asm Terni Spa, rappresentata dal presidente Carlo Ottone. Oltre ai citati, sono intervenuti rappresentanti della Provincia di Terni e i tecnici incaricati.
Progetto lodato. Durante l’incontro, il professor De Chirico ha sottolineato la particolarità del progetto di restauro, caratterizzato da un approccio “altamente professionale e scrupoloso sotto ogni punto di vista”. Il responsabile ha parlato di “esempio raro, se non unico, di come si debba affrontare il recupero di un bene culturale di tale importanza e complessità”. Considerazioni che si concretizzano con la decisione, da parte della Soprintendenza dell’Umbria, di ‘esportare’ il modello adottato a Terni: quest’ultimo verrà presentato come progetto-pilota nell’ambito del prossimo ‘Salone internazionale del restauro e della conservazione dei beni culturali’ che si terrà a Ferrara dal 26 al 29 marzo.
Mosaici. Dopo aver lodato il modello, sono arrivate le note dolenti. De Chirico ha spiegato di aver attentamente valutato i risultati della relazione sullo stato dei mosaici della fontana, stilata dal centro conservazione e restauro La Venaria Reale di Torino, ed ha espresso la necessità di svolgere ulteriori passaggi prima di assumere una decisione definitiva circa il restauro conservativo o il completo rifacimento dell’opera. Decisione che dovrebbe comunque giungere a breve.
Il prossimo passaggio tecnico è rappresentato dall’analisi del supporto che sostiene il mosaico, struttura caratterizzata da numerose fessurazioni, in particolare nella parte più vicina al catino. Un problema legato all’utilizzo di malte non idonee durante l’ultimo restauro del 1995 e al ricorso a strumenti inadeguati – dalle spazzole metalliche agli acidi corrosivi – nelle successive ordinarie manutenzioni e puliture. Insomma, danni causati da imperizia e incompetenza.
Obiettivo. Tutti i soggetti impegnati nel recupero dell’opera-simbolo della città, puntano a proseguire sul percorso tracciato in maniera scrupolosa, caratterizzato da un approccio la cui validità è stata riconosciuta dalla stessa Soprintendenza dell’Umbria. Fra gli aspetti su cui è stata posta maggiore attenzione c’è anche quello relativo al trattamento delle acque. L’Asm, in particolare, ha predisposto uno specifico protocollo che prevede la netta divisione fra le acque destinate al ‘castello’ della fontana e quelle che inonderanno le tessere del mosaico. Il tutto per garantire una maggiore tenuta e longevità dell’opera.
Diretta web. Tutti coloro che vogliono seguire il restauro della fontana di piazza Tacito, possono accedere al sito www.restaurofontanaterni.it, i cui contenuti vengono costantemente aggiornati. All’interno è stato attivato un link per collegarsi, 24 ore su 24, alla nuova webcam in alta risoluzione installata su palazzo Bazzani – sede della Prefettura e della Provincia di Terni – che permette di avere una panoramica in tempo reale della piazza e del monumento-simbolo della città.