Sempre più famiglie ternane versano in condizioni di disagio sociale ed economico. A livello locale qualche iniziativa era stata presa dalle istituzioni, come ad esempio il bando per l’emergenza abitativa. Ora si aggiunge quella presentata nella mattinata di ieri presso il consiglio provinciale di Terni: il “Fondo per le utenze deboli”.
Si tratta di un fondo istituito attraverso un accordo tra Sii, Ati 4 e associazioni dei consumatori, in collaborazione con la provincia di Terni, presentato alla stampa dai presidenti di Ati e Sii, Leopoldo di Girolamo e Stefano Puliti, dai direttori generali di Ati 4, Roberto Spinsanti, e Sii, Paolo Rueca, da Adiconsum (Isoliero Cassetti), Adoc (Mauro Fortunati), Federconsumatori (Umberto Ricci)e Cittadinanzattiva (Luciano Niccolai).
Durante la conferenza stampa, e alla presenza dei rappresentanti dell’amministrazione provinciale, sono stati resi noti i criteri del bando emanato per consentire l’accesso alle risorse disponibili da parte di nuclei familiari ed altri soggetti che versano in condizioni economiche e sociali difficili. Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 100 mila euro e le domande potranno essere presentate dal 1 dicembre 2012 al 15 febbraio 2013 per l’anno 2012, a valere sui consumi del 2011. Il numero di domande atteso per questo primo bando, come riferito in conferenza, si attesta su un range che va dalle 3 mila alle 5 mila, considerando che oltre 3 mila cittadini (a fronte di 1.436 utenze) usufruiscono già della tariffa domestico-sociale.
“Il bando – hanno dichiarato i presidenti Ati 4, di Girolamo, e Sii, Puliti – è un primo passo concreto e importante per venire incontro alle necessità di numerosi nuclei mono e plurifamiliari (con molti figli) anche in considerazione della crisi in atto. L’iniziativa è frutto della collaborazione fattiva con le associazioni dei consumatori, una collaborazione che si è ormai instaurata e che proseguirà anche nel prossimo futuro”. A tale proposito il direttore generale della Sii Rueca ha sottolineato “il clima positivo che si è creato fra Ati 4, Sii e Associazioni dei consumatori. Un fattore che ci permette di avere un rapporto più diretto e immediato con i cittadini”. Umberto Ricci (Federconsumatori) e Mauro Fortunati (Adoc) hanno parlato a nome anche di Adiconsum e Cittadinanzattiva, sottolineando l’importanza sociale del fondo utenze deboli ed hanno annunciato la volontà di dare vita in tempi brevi ad una Carta della qualità del servizio. “Dobbiamo ristabilire – hanno detto – un clima di fiducia tra soggetti erogatori di servizi e cittadini utenti”.
Nel dettaglio, il fondo è strutturato in due linee di contributo, cumulabili, con una disponibilità massima rispettivamente di 36 mila e di 64 mila euro. La prima linea di contributo, quella di 36 mila, è dedicata a tutti gli utenti con Isee inferiore o uguale a 12 mila euro, con la sola esclusione delle utenze che già usufruiscono della tariffa domestica sociale. L’entità dei contributi corrisponderà all’importo equivalente ad un consumo di 25 litri ad abitante al giorno, pari a 9,12 mc ad abitante all’anno. I contributi privilegeranno gli utenti con Isee di valore più basso. La seconda linea di contributo, quella di 64 mila euro, sarà destinata a tutti i soggetti precedenti, compresi quelli che già usufruiscono della tariffa domestico-sociale, nei limiti di capienza del fondo e con la stessa priorità adottata al punto precedente secondo le percentuali di copertura del costo riportate nella seguente tabella:
ISEE | CONTRIBUTO CONCESSO |
Fino a 8.000 € | 90% |
Da 8.001 a 10.500 € | 60% |
Da 10.501 a 12.000 € | 20% |
“La decisione di dare vita ad un’iniziativa di questo genere, concretizzatasi nel bando, e di mettere a disposizione una cifra così cospicua – riferisce la nota – nasce dalla constatazione delle difficoltà che una parte degli utenti sta vivendo in questo particolare periodo di crisi. La collaborazione con le associazioni dei consumatori, estremamente sensibili ai temi sociali, è importante perché ha permesso di calibrare al meglio le risorse e gli obiettivi, con lo scopo, unanimemente condiviso, di offrire un aiuto concreto a chi in questo periodo si trova in difficoltà e consentendo in tal modo di mantenere un corretto e virtuoso rapporto fra servizio idrico e utenti”.