Ufficialmente trasferito presso la questura di Roma nell’ambito della rotazione degli incarichi dei funzionari della polizia di Stato, secondo quanto riferito da una nota della questura ternana. Contemporaneamente alla notizia del trasferimento, emerge però che l’oramai ex capo della Digos di Terni, Moreno Fernandez, è indagato dalla Procura: accusato di 9 capi d’imputazione.
Le accuse mosse nei confronti del funzionario di polizia e avanzate dal sostituto procuratore della Repubblica, Elisabetta Massini, variano dall’abuso d’ufficio all’induzione a violare il segreto d’ufficio, falso in atto pubblico, false dichiarazioni al pm, rivelazioni di segreto d’ufficio e omessa denuncia di reato. Tra le varie accuse c’è quella inerente ai collaboratori di giustizia: infatti, secondo l’accusa, Fernandez avrebbe effettuato omissioni e pressioni per impedire il trasferimento da Terni di un pentito, con tanto di divulgazione di notizie d’ufficio. Altro fatto contestato al funzionario di polizia riguarda ipotesi di reato commesse ai danni della moglie di un collaboratore di giustizia. Tra i reati contestati risulta esserci anche una questione relativa alle intercettazioni di un profilo Facebook richieste sulla base di motivazioni non fondate.
Dei fatti che vengono addebitati a Fernandez, c’è n’è uno più inquietante degli altri: sarebbe responsabile del pedinamento di un giudice del tribunale di Terni, Pierluigi Panariello, e di intercettazioni a carico della moglie, un’avvocatessa. I fatti sarebbero collegati a vicende giudiziarie riguardanti alcuni Daspo comminati ad altrettanti tifosi. Di questa vicenda che tocca da vicino il gip, se ne sta occupando la procura di Firenze che è competente in materia di magistrati del tribunale ternano.
Venerdì scorso Fernandez, prima di prendere servizio nella nuova questura, si è recato presso il tribunale dove, per tre ore, ha raccontato la sua versione dei fatti.
Pingback: Terni, nuovo dirigente della Digos: arriva Marco Colurci che succede a Moreno Fernandez | Terni Oggi()