Terni, nuovo Movimento No Inceneritore propone referendum per abrogare legge regionale

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Mettere fine all’incenerimento dei rifiuti con un referendum che abroghi la legge regionale che lo autorizza. E’ questa una delle prime iniziative del nuovo movimento che si è costituito nei giorni scorsi su iniziativa di Francesco Bartoli e di altri 10 cittadini. Messe da parte le iniziali polemiche con il Comitato No Inceneritori che da anni conduce la battaglia contro gli impianti di Maratta (qui l’articolo), ora il neonato movimento annuncia la modifica della propria denominazione (“Movimento No all’Inceneritore e all’Inquinamento”) che sarà così maggiormente distinguibile dal Comitato e annuncia le proprie iniziative tra le quali spicca appunto il referendum abrogativo.

Quella del referendum è una strada che è già stata percorsa da Valle Virtuosa, un comitato della Valle d’Aosta il cui quesito referendario è stato giudicato ammissibile: tra poche settimane (il 18 novembre), i cittadini valdostani si recheranno alle urne per abrogare parte di una legge regionale (qui il sito di Valle Virtuosa). Se sarà raggiunto il quorum e la maggior parte dei votanti esprimerà il “sì”, l’incenerimento non sarà più praticabile in tutta la regione.

Come recita l’articolo 72 dello Statuto della Regione Umbria, per proporre un referendum è necessario raccogliere 10 mila firme. Si tratta di un obiettivo particolarmente difficile ma va tenuto conto che lo scorso marzo Idv, Rc e Sel, proprio contro la riapertura dell’inceneritore di Maratta, avevano raccolto 6500 firme di ternani. Con l’eventuale collaborazione di associazioni e partiti non sembra quindi un’utopia raggiungere, in tutta la regione, le 10 mila firme necessarie. Più difficile sarebbe raggiungere il quorum necessario: per essere valido, al referendum dovrebbe votare oltre il 50% degli aventi diritto.

Il Movimento No Inceneritori e No Inquinamento lavorerà anche alla costituzione di un comitato scientifico che possa analizzare la reale situazione ambientale di Terni e all’organizzazione di nuove manifestazioni.

Questo il comunicato del nuovo movimento ambientalista:

“Volevamo innanzitutto complimentarci con il Comitato No Inceneritori Terni per la riuscita del corteo del 27 ottobre. Sappiamo cosa vuol dire portare in piazza centinaia di persone, oltretutto con un clima così sfavorevole, ci dispiace solo non aver potuto contribuire anche noi nel modo in cui avremmo voluto.

Come avevamo già comunicato abbiamo provveduto a modificare il nome del nostro movimento in modo da renderlo distinguibile dal comitato preesistente, e fissato alcuni punti verso cui la nostra azione sarà condotta nel prossimo futuro.

1. Organizzazione di nuove manifestazioni contro l’inceneritore anche in collaborazione con altri movimenti e diffondere la conoscenza dei danni ambientali conseguenti alla sua riattivazione.

2. Costituzione di un comitato scientifico che supporti il nostro movimento e che possa monitorare tutte le problematiche di inquinamento esistenti a Terni.

3. Valutare la possibilità di costituire un comitato promotore per la raccolta delle firme necessarie per indire un referendum abrogativo delle leggi regionali che hanno autorizzato l’attività dell’inceneritore di Terni.

4. Diffondere la cultura della raccolta differenziata dei rifiuti a Terni

Riguardo al primo punto riteniamo importante organizzare nuove manifestazioni contro l’inceneritore e porre in essere un’opera di informazione continua dell’opinione pubblica sui danni derivanti dall’attività dell’inceneritore .

Al fine di chiarire la posizione e il pensiero di tutti i partiti politici su questa vicenda, vorremmo organizzare una grande manifestazione con partenza dall’inceneritore di Terni e diretta a Palazzo Spada, in una data ravvicinata alle prossime elezioni politiche. A questa manifestazione saranno invitati tutti i partiti politici in modo che i cittadini possano realmente capire quali fra questi siano contro o a favore dell’inceneritore.

La manifestazione vorremmo fosse condivisa ed organizzata insieme a tutte associazioni e i comitati che sono contro l’inceneritore.

Riguardo al refendum abrogativo, il nostro movimento sta valutando la possibilità di costituire un comitato promotore in grado di raccogliere le firme necessarie per indire il referendum individuando una via legale per porre fine alla questione. Nella Legge Regionale n. 11 del 13 maggio 2009 ci sono tante e tali contraddizioni che non possono essere sottaciute:

Come può la regione spingere la raccolta differenziata e autorizzare un inceneritore nello stesso tempo, è un colossale controsenso:

a) che cosa brucio nell’impianto se raccolgo i rifiuti in modo differenziato?

b) inevitabilmente l’inceneritore va chiuso perché antieconomico avendo poco da bruciare

c) oppure quello che manca per far girare l’impianto al massimo viene preso da altre regioni

d) oppure la differenziata finisce di nuovo in qualche modo nell’indifferenziato

e) se la regione raggiunge l’obbiettivo di un alta percentuale di raccolta differenziata ma ha ancora l’impianto acceso, significa che c’è un problema da qualche parte, perché una persona di media intelligenza capisce che per un rendimento positivo l’inceneritore deve essere sfruttato al massimo

Se ci sarà la possibilità di chiedere il referendum abrogativo di questa legge, riteniamo che sia una delle strade maestre da percorrere per porre fine legalmente a qualsiasi forma di trattamento a caldo dei rifiuti nella nostra regione, come in Valle d’Aosta dove i cittadini di quella regione il 18 novembre (cosa garantita dal loro statuto regionale) andranno alle urne per un referendum propositivo che vuole mettere al bando qualsiasi forma di trattamento a caldo dei rifiuti .

Una vera raccolta differenziata spinta in maniera coerente non ha bisogno di bruciare praticamente nulla. Lo dimostrano i trevigiani, lo dimostrano il Comune di Capannori e tutto il circondario.

Ecco perché il nostro movimento vuole perseguire una reale diffusione della cultura della raccolta differenziata , al di là dei proclami e programmi di facciata che il Comune di Terni ha fin qui intrapreso.

Nei prossimi giorni renderemo noti i nomi del direttivo che formerà il nostro movimento”.

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