L’ombra della criminalità organizzata si allunga su Terni. A farlo pensare, e ad allarmare, è un episodio avvenuto un paio di mesi fa e conclusosi martedì notte con l’arresto di tre persone accusate di estorsione.
Circa due mesi fa, gli agenti di polizia avevano notato più volte la presenza a Terni di tre individui italiani, di origini calabresi e residenti a Perugia che gravitavano intorno a delle attività commerciali. Le indagini hanno portato ad appurare che i tre alla fine di aprile avevano contattato un imprenditore ternano e gli avevano chiesto 60.000 euro, cifra che, a loro dire, avevano prestato ad un suo socio per avviare un’attività che però non era decollata. L’uomo, cercando di prendere tempo, aveva chiesto di potersi incontrare con loro per tentare di trovare una soluzione, ma all’incontro questi lo avevano circondato e minacciato, uno in particolare gli aveva riferito di essere un pregiudicato e di non aver nessun problema ad usare le armi, che portava sempre con sé. Alla fine, però, i tre avevano accettato di dimezzare la cifra richiesta che scendeva così a 30.000 euro, e avevano acconsentito a rateizzare il pagamento: all’incontro fissato per il 3 giugno, l’uomo avrebbe dovuto portare i primi 1.500 euro.
Dopo una rapida indagine, gli agenti hanno individuato i tre: un 30enne pluripregiudicato originario della provincia di Cosenza, come l’altro pregiudicato 31enne e un incensurato di 21 anni originario della provincia di Crotone. La notte tra il 3 e il 4 giugno, l’imprenditore è andato all’appuntamento con i soldi della prima rata, ma all’uscita del locale notturno scelto per l’incontro, i tre hanno trovato gli agenti ad aspettarli; indosso avevano i 1.500 euro. Sono stati arrestati e portati in carcere con l’accusa di estorsione.
Sul loro conto, sono in corso indagini approfondite da parte della polizia ternana, mirate ad evitare che fenomeni di questo genere possano trovare spazio nella città di Terni. La stessa questura fa sapere di aver “da tempo rivolto l’attenzione, con servizi di monitoraggio e di controllo rivolti al contrasto del crimine organizzato, a quelle attività economico-commerciali ritenute più appetibili dalla criminalità”.