Questa mattina il gup del tribunale di Terni Rossana Taverna ha rinviato a giudizio due presunti falsi ciechi scoperti a novembre 2013 dalla guardia di finanza in un’operazione denominata “miracolo”. Proprio il nome dell’indagine stava ad indicare come le due persone in questione, pur risultando non vedenti e percependo per questo una indennità, erano state colte dalle fiamme gialle a guardare l’ora dall’orologio, a scegliere la merce dagli scaffali dei supermercati e attraversare la strada.
Secondo l’accusa, i due accusati di truffa aggravata hanno percepito indebitamente più di 800 euro mensili come indennità di accompagnamento in virtù della loro invalidità, intascando in cinque anni oltre 100 mila euro complessivi, nonostante fossero in grado di svolgere una normale vita quotidiana. Si tratta di un pensionato di 74 anni e di una centralinista di un ente pubblico di 51 anni, entrambi ipovedenti.
Il processo nei confronti dei due comincerà il 5 giugno prossimo. Per i legali di entrambi gli imputati, gli avvocati Lamberto Palazzari e Massimo Finotto, i due sono estranei alle accuse, in quanto la loro degenerazione visiva avrebbe comunque permesso di svolgere alcune mansioni. A supporto di questa tesi è stata presentata della documentazione di parte redatta dal medico legale Mauro Bacci. Entrambi gli imputati hanno già restituito all’Inps la cifra contestata.