Dopo dieci anni, le otto farmacie comunali tornano a registrare un utile di bilancio. Era dal 2001 che l’Afm, una delle partecipate del comune di Terni, accumulava perdite e registrava deficit. Il conto consuntivo 2011 chiude invece con un saldo positivo di 12mila euro.
I dati del bilanci sono stati illustrati, questa mattina, dal sindaco Leopoldo Di Girolamo, il vicesindaco Libero Paci, il presidente dell’Afm Stefano Mustica. I tre amministratori hanno anche evidenziato che tutti gli indicatori del bilancio tornano a sorridere a una azienda che appena un anno fa aveva chiuso con un disavanzo di 560 mila euro.
“L’utile – ha dichiarato il vicesindaco Paci con delega alla partecipate – è di grande rilevanza perché raggiunto in una stagione che ha visto il calo del fatturato dovuto alla contrazione generale sulla spesa del farmaco. Le azioni di risanamento e di migliore gestione dell’azienda stanno dando i frutti sperati, non tutte le criticità sono state superate, ma l’Afm torna ad avere ruolo e prospettive. Ulteriori traguardi saranno raggiunti nel corso del 2012 quanto raccoglieremo i frutti delle ulteriori azioni messe in campo del Cda che si sta muovendo con competenza e capacità”.
Dopo l’approvazione del bilancio comunale di previsione 2012, verrà completata la trasformazione in Spa dell’azienda che sta lavorando anche su una diversa localizzazione di alcuni punti vendita al fine di garantirne una migliore produttività; sul potenziamento dei servizi, con telemedicina e l’online; su una diversa organizzazione del servizio notturno affinché i costi non ricadano solo sulle farmacie pubbliche.
Dal canto suo il sindaco Di Girolamo ha sottolineato che nessuna partecipata del comune di Terni è in perdita e che questo rappresenta il frutto di un “approccio aziendale e manageriale” alla gestione delle aziende pubbliche.
E’ bene ricordare però che, nonostante siano stati debellati deficit cronici delle partecipate, rimangono da ripianare dei debiti multimilionario: difficilmente basterà raggiungere quindi il sostanziale pareggio, ma si renderà necessario trasformare le partecipate in aziende redditizie.