È arrivato anche in Italia Voddler.com, la piattaforma di streaming digitale che permette di scaricare e condividere, legalmente, film e altri video. Inventato in Svezia, dopo una diffusione iniziale in Spagna e nei Paesi Scandinavi Voddler sta facendo il giro del mondo presentato dall’ideatore e numero uno Marcus Bäcklund. Attualmente esistono soltanto le versioni inglese e svedese, ma – dice al Corriere Bäcklund – “Stiamo traducendo le pagine e tra qualche settimana sarà disponibile anche in lingua italiana -. Attraverso il nostro sito chiunque potrà scaricare a condividere film legalmente, con un software facile da usare, veloce e accessibile da tutti i principali tipi di dispositivi: pc, tablet e cellulari”.
L’ARCHITETTURA – In pratica, si tratta di una versione cinematografica di Spotify. Ma come funziona? I servizi “core” sono due: LiveShelf e ViewShare, entrambi basati su un’architettura peer-to-peer. LiveShelf permette agli utenti registrati di accedere a un catalogo attualmente limitato a circa 5 mila titoli, inclusi alcuni film delle major americane. Ci sono schede con informazioni sui film e un motore di ricerca in base all’attore o al titolo. “Il catalogo si amplia di ora in ora – precisa Bäcklund – in quanto gli utenti possono anche caricare i loro film e sono comunque in corso trattative per chiudere accordi con content partner”. I film possono essere comprati a un costo di 10 euro o affittati a circa 1 euro, ma il prezzo varia leggermente a seconda del titolo e della durata (24-48 ore). Con BookShelf si ha anche la possibilità di archiviare sul cloud tutta la propria libreria cinematografica, caricando i dvd. Se gli Studios lo consentono, i video possono essere condivisi attraverso ViewShare che permette di sedersi virtualmente a vedere un film assieme ad alcuni amici. Si possono invitare fino a un massimo di dieci persone.
COME FUNZIONA – L’invitato, se accetta, paga 5 euro al mese, cifra con cui potrà vedere tutti i film a cui sarà invitato in quell’arco di tempo. “Certo – dice Bäcklund – ci sono big come Amazon, Netflix, Apple, ma quello che abbiamo creato noi è diverso. Il nostro è un view sharing, non un file sharing. Il view sharing è un qualcosa di più e parte dell’esperienza dell’andare al cinema. Condividere un film è una cosa naturale e Hollywood perde un sacco di soldi a causa della pirateria”. Per la condivisione l’utente paga una piccola commissione sui diritti e Voddler gira il 30% del ricavato al produttore. “In questo caso, anche vecchi film possono generare nuovamente profitti inaspettati per i registi e le case di produzione, commenta Bäcklund. Voddler potrebbe, quindi, far fare la pace tra Internet e le case cinematografiche. Attualmente Voddler ha 1,2 milioni di utenti e dal 2011 sono andati in streaming 18 milioni di video, permettendo alla società di ricavare poco più di 2,3 milioni di euro. Poca roba. Per incrementare in fatturato deve crescere di scala. E può farlo – dice Bäcklund – grazie a una tecnologia complessa, ma molto semplice da espandere a livello geografico. La start up è stata finanziata con 40 milioni di euro provenienti da venture capital quali Cipio Partners e Nokia Growth Partners”.
Fonte: Corriere della Sera