Ast, si allarga l’indagine sulle polveri di Prisciano: ipotizzato disastro ambientale

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Ast emissioni fumi (2)Si allarga l’inchiesta sulle polveri di Prisciano: ora la procura di Terni ipotizza il reato di disastro ambientale. Al momento c’è un solo indagato: si tratta di un dirigente dell’Ilserv, la società che gestisce lo smaltimento delle scorie dell’Ast. A darne notizia sono gli avvocati Francesca Carcascio, Federica Sabbatucci, Antonella Dello Stritto e Loris Mattrella, legali delle 51 famiglie della zona parti offese nel procedimento.

L’indagine era partita proprio da un esposto dei residente del quartiere di Prisciano che da anni vedono cadere sulle proprie abitazioni e su tutto il territorio, una sostanza bianca proveniente dall’Ast. Esposto corredato da perizie tecniche, presentato per chiedere accertamenti sugli effetti del fenomeno delle polveri su ambiente, beni e salute. Recentemente il Tg3 nazionale in un servizio era arrivato ad accostare la situazione ambientale del quartiere a quella della Terra dei fuochi. Della stessa situazione si era occupato anche il Corriere della Sera parlando di “neve velenosa che uccide“. A marzo 2014 il pm titolare del fascicolo aveva ipotizzato soltanto il reato di “lancio di cose pericolose” ed aveva poi chiesto l’archiviazione. A dicembre il gip Maurizio Santoloci aveva però rifiutato la richiesta della procura ed aveva ordinato nuove indagini parlando già a sua volta della necessità di indagare su un possibile disastro ambiantale.

Per martedì prossimo è previsto l’inizio dell’incidente probatorio disposto dal gip Maurizio Santoloci, su richiesta del pm Raffaele Pesiri, durante il quale verrà nominato un pool di periti che avranno il compito di svolgere accertamenti scientifici sulla natura delle polveri e dei materiali e sulla loro entità e contenuti. Si tratta in particolare dei dottori Mauro Sanna, Rino Felici e Ivo Pavan e dell’ingegner Nazzareno Santilli, che dovranno svolgere l’analisi dell’aria, dei terreni e delle falde in prossimità di Prisciano, dei risultati dell’attività di monitoraggio dell’Asl sulla contaminazione degli alimenti. Successivamente, in attesa dei risultati della prima perizia, è prevista un’indagine epidemiologica sulle conseguenze che le polveri provocherebbero sulla salute dei cittadini.

Oltre che quello di disastro doloso, la procura ipotizza inoltre i reati di getto pericoloso di cose e gestione di rifiuti non autorizzata.

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