Per il Governo a ferire Di Girolamo è stato un manifestante con un ombrello. E’ questa infatti la ricostruzione del viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, che questa mattina ha riferito in Aula alla Camera sugli scontri di mercoledì scorso al corteo Ast a Terni nel corso dei quali è stato ferito il sindaco di Terni.
Per Bubbico dalle immagini televisive sembra “evidenziarsi come il colpo inferto al primo cittadino di Terni sia stato sferrato con un ombrello da uno dei manifestanti, identificato nel giro di qualche ora”. Una ricostruzione che farà discutere visto che da un video Rai diffuso il giorno seguente gli scontri, l’ombrello agitato dal manifestante appare troppo distante da Di Girolamo (qui articolo e video). Bubbico ha poi difeso l’operato complessivo delle forze dell’ordine.
Nella sua ricostruzione dei fatti, il sottosegretario ha detto che alla manifestazione hanno partecipato circa 750 lavoratori dell’azienda ex Thyssen. “Alla luce del preavviso dei promotori dell’iniziativa – ha proseguito – i manifestanti, partendo dalla sede dello stabilimento industriale e percorrendo le vie del centro cittadino, avrebbero dovuto raggiungere il Viale della Stazione, dove ha sede l’Ufficio Territoriale del Governo, per consegnare una lettera al Prefetto. Viceversa il corteo ha proseguito in direzione dello scalo ferroviario, forzando il cordone di interdizione, senza tuttavia incontrare, per intuibili esigenze prudenziali, ulteriore resistenza al cambiamento di itinerario da parte delle forze dell’ordine”.
“Nei pressi della stazione – ha detto ancora Bubbico – alcuni dimostranti davano vita ad un lancio di oggetti contundenti che procuravano lesioni a cinque appartenenti alla Polizia di Stato e ad un militare dell’Arma dei Carabinieri. Nel momento di maggiore concitazione, il sindaco di Terni veniva colpito al capo con un oggetto contundente che gli provocava lesioni fortunatamente non gravi”. Il sottosegretario ha quindi espresso “la solidarietà e la vicinanza di tutto il Governo ai lavoratori delle acciaierie che vivono un momento particolarmente difficile, legato alle incertezze sul futuro aziendale e al sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo. Ben si comprende come questa vicenda, che, come altre analoghe, investe il futuro di tante famiglie e delle stesse comunità, venga vissuta da parte dei rappresentanti istituzionali più vicini ai problemi socio-economici dei cittadini, con accorata partecipazione”.
“In merito allo specifico episodio, su cui sono in corso indagini della Digos su delega della locale Procura – ha affermato Bubbico – è stata anche avviata un’attività ispettiva interna del Dipartimento di pubblica sicurezza”. Durante la manifestazione, ha proseguito il sottosegretario, “le forze dell’ordine hanno evitato atti di forza e lanci di lacrimogeni, limitandosi esclusivamente ad azioni di contenimento. Infatti, non viene mai trascurato in evenienze simili ogni serio sforzo verso un approccio di mediazione e dialogo, capace di contemperare le esigenze di espressione civile della protesta con quelle di sicurezza, a tutela dell’incolumità degli stessi manifestanti”. In effetti, ha aggiunto, “proprio in virtù dell’opera di persuasione svolta dai funzionari della Questura di Terni, i manifestanti sono stati convinti a rimuovere il blocco di alcuni binari, peraltro durato appena 15 minuti”. Bubbico ha anche parlato di “un’attenzione scrupolosa rivolta all’attività formativa degli operatori di Polizia per l’apprendimento delle tecniche di intervento considerate corrette e più appropriate a conclusione di appositi percorsi professionali”.
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