Annullare il bando per il museo Caos, ripristinare la gestione diretta dei servizi museali e destinare le risorse risparmiate per aiutare imprese e famiglie di Terni. E’ la proposta che l’esponente di Confimpresa Umbria, Francesco Bartoli, gira al sindaco Leopoldo Di Girolamo. Un comunicato corredato anche da foto che mostrano alcune zone del Centro Arti Opificio Siri degradate.
Bartoli giudica il Caos “un carrozzone” che costa ogni anno “800 mila euro per solo 43 nuovi occupati”. Secondo l’esponente di Confimpresa, gran parte di quelle risorse potrebbero essere destinate togliendo o non rinnovando l’appalto all’attuale Ati composta da Civita, Indisciplinarte, cooperativa Kairòs, Sistema museo, cooperativa Actl, cooperativa Alis e Silvana editoriale. I musei potrebbero essere gestiti direttamente dal Comune attraverso “una migliore redistribuzione delle risorse umane esistenti (a cominciare dalle 4 e dico 4 usciere del front office del pentagono)”.
In questo modo, afferma Bartoli in una nota, con quelle risorse si potrebbe attivare un fondo comunale per il microcredito per supportare i soggetti “non bancabili”, attivare un fondo comunale straordinario per il contributo affitti e attivare un piano di rilancio per il centro cittadino. Per il rappresentante di Confimpresa, qualora il sindaco annullasse il bando, si assisterebbe a scene di festa simili a quelle di una promozione in Serie A della Ternana “con annessi caroselli di auto per la città, e scene di giubilo intorno alla fontana di piazza tacito pur senz’acqua”.
Il giudizio di Bartoli nei confronti dell’attuale gestione è profondamente negativo: “Anche l’esterno del Caos ha finalmente eguagliato lo squallore degli spettacoli che si organizzano al suo interno” ed elenca parte di quanto immortalato nelle foto allegate: “I rifiuti, l’acqua putrida, la vegetazione selvatica che traborda dalle aiuole, la pavimentazione devastata, i muri scrostati, gli alberi mozzati; il tutto è veramente un caos”. La richiesta che viene rivolta al sindaco è “di attivarsi con misure idonee affinché sia impedito a ragazzini ed adolescenti di arrampicarsi agevolmente sui manufatti che delimitano le pozze nauseabonde piene di rifiuti, rischiando la propria vita come dimostrano i due ragazzini ritratti nelle foto allegate”.
Nell’eventualità che le sue richieste venissero ignorate, Bartoli annuncia infine di essere pronto a dar vita ad un “comitato anti Caos”.
FOTO DI CONFIMPRESA:
Il comunicato di Francesco Bartoli, esponente di Confimpresa Umbria:
“Signor Sindaco, come promesso nella mia conferenza stampa del 05.06.2012 le invio questa proposta, la seconda di una serie di proposte che le invierò con cadenza mensile fino alla fine della sua amministrazione.
Vorrei ricordare ai più che queste mie proposte sono consequenziali alle sue basse insinuazioni contenute nel suo comunicato stampa del 30.05.2013 di essere solo un’agitatore di turno interessato unicamente a fare attacchi immotivati a Lei e a polemizzare con la sua Giunta.
Da tempo volevo affrontare pubblicamente il problema del CAOS non tanto come aspetto culturale ma quanto per il negativo impatto economico che rappresenta per le asfittiche casse del Comune di Terni. La gestione del Sistema Museale del Comune di Terni, come Lei ben sa è stata affidata all’ATI composta da consorzio Civita, Indisciplinarte, cooperativa Kairòs, Sistema museo, cooperativa Actl, cooperativa Alis e Silvana editoriale, tramite un’appalto (prossimo alla scadenza) che costa alla nostra collettività un importo complessivo di 3,6 milioni di euro. Qualcosa come circa 800 mila euro all’anno per 4 anni per solo 43 nuovi occupati!
Questo appalto ha già causato molte polemiche fin dalla sua prima pubblicazione che non sto qui ad elencare, ma che giungevano tutte ad una sintesi comune di un giudizio assolutamente negativo considerando il tutto come un costo insostenibile creato ad hoc per finanziare un “carrozzone”.
Come potremo oggi anche alla luce delle mutate ed aggravate condizioni economiche non considerare il costo dell’appalto dei servizi museali di 800 mila euro annui come un costo insostenibile?
Ma in questa mia lettera non vorrei addentrarmi più di tanto sulle polemiche relative allo sperpero di soldi pubblici, di soldi della comunità ternana per finanziare un carrozzone. Con questa mia lettera le vorrei fare una proposta (visto che Lei mi accusa di fare solo polemiche) di utilizzare quello che io definirei una sorta di tesoretto del Comune di Terni, non più per finanziare la cultura del Caos ma per finanziare la cultura della solidarietà, attraverso 5 semplici mosse:
1. ANNULLARE IL BANDO PER IL CAOS: Risparmio per il Comune 800 mila euro annui
2. RIPRISTINARE LA GESTIONE DIRETTA DEI SERVIZI MUSEALI: tornare alla gestione diretta dei servizi museali tramite il personale del Comune con una migliore redistribuzione delle risorse umane esistenti (a cominciare dalle 4 e dico 4 usciere del front office del pentagono!) ed utilizzando una parte del tesoretto i circa 200 mila euro che venivano imputati dal comune come costo del servizio prima di ricorrere alla esternalizzazione dei servizi tramite il famigerato bando, e selezionando i servizi culturali da offrire alla città. Costo: 200 mila euro.
3. ATTIVARE UN FONDO COMUNALE PER IL MICROCREDITO: Utilizzare 250 mila euro per attivare un fondo comunale per il microcredito che verrebbe implementato a 500 mila euro con un’analogo importo conferito dalla Fondazione Cassa di risparmio di Terni. Infatti La crisi economica e finanziaria ha di fatto ampliato le categorie dei soggetti cosiddetti “non bancabili”, quelli cioè che, alla luce dei nuovi parametri di gestione utilizzati dal sistema bancario, non hanno merito di credito, in particolare giovani, donne, disoccupati e soggetti svantaggiati.
Da qui l’esigenza di procedere alla costituzione di un Fondo per il microcredito. La linea di intervento proposta si pone in particolare come obiettivo quello di sostenere la creazione di impresa promuovendo progetti di autoimpiego che in quanto proposti da soggetti non bancabili intendendosi per tali coloro che non dispongono di capacità di garanzia propria e non sono comunque in grado di far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario. Lo strumento proposto è un fondo rotativo che si deve contraddistinguere per procedure di accesso semplificate e “guidate” grazie ad un efficiente sistema di accompagnamento pre e post finanziamento,con un importo massimo finanziabile di 10.000 euro rimborsabili ad un tasso agevolato dell’1,5% verrebbero attivati in tre anni circa 400 progetti di finanziamento: una vera boccata di ossigeno per le piccole attività artigiane e commerciali della città di Terni! Costo 250 mila euro.
4. ATTIVARE UN FONDO COMUNALE STRAORDINARIO PER IL CONTRIBUTO AFFITTI: Utilizzare 250 mila euro per attivare un fondo Comunale straordinario per il contributo affitti che verrebbe implementato a 500 mila euro con un’analogo importo conferito dalla Fondazione Cassa di risparmio di Terni. In questo modo sarebbe raddoppiato l’attuale fondo in dotazione al comune che è sempre esiguo rispetto alle richieste delle famiglie indigenti presentate in Comune. Con un contributo medio di 2500 euro annui potrebbero essere aiutate ogni anno altre 200 famiglie che facilmente verrebbero individuate visto il numero sempre più crescente di cittadini esodati , cassaintegrati e disoccupati. Costo: 250 mila euro.
5. ATTIVARE UN PIANO DI RILANCIO DEL CENTRO CITTADINO: I 100 mila euro che residuano dal tesoretto degli 800 mila euro annui destinati dall’amministrazione per il bando del Caos andrebbero destinati a finanziare , progetti di riqualificazione urbana, concorsi di idee, attività promozionali ed eventi (nel senso reale del termine) che siano in grado di rivitalizzare il centro urbano, ripristinando quello che una volta era definito il più grande centro commerciale naturale del centro Italia, ed oggi appare ridotto ad una landa desolata a tal punto che qualcuno recentemente ha definito Terni la Detroit dell’Umbria. COSTO 100 mila euro.
Abbiamo in questo contesto fatto riferimento alla Fondazione Cassa risparmio di Terni, ipotizzando un intervento complessivo di 500 mila euro annui che sicuramente rientra sia nelle finalità della fondazione , sia nella disponibilità della stessa visto che nell’ultimo bilancio risultato elargizioni e contributi per un totale di tre milioni e mezzo di euro, e riteniamo che a fronte di questo periodo straordinario di crisi economica sarà agevole per l’amministrazione Comunale avere tale disponibilità dalla Fondazione che garantirebbe anche una corretta cogestione dei fondi cosi costituiti.
Di fronte a questa mia proposta, che non ho dubbi, incontrerà l’approvazione della maggioranza della popolazione, sono sicuro che Lei obbietterà che la salvaguardia e lo sviluppo della cultura è un bene prezioso per l’umanità in genere e anche per la città di Terni, che subirebbe un contraccolpo anche di natura psicologica dalla mancanza delle famigerate attività culturali organizzate all’interno del CAOS.
Per una volta sarei d’accordo con Lei, nel senso che l’annullamento del bando del CAOS avrebbe l’effetto taumaturgico di una promozione in Serie A della Ternana, con annessi caroselli di auto per la città, e scene di giubilo intorno alla fontana di piazza tacito pur senz’acqua (sic!)
Una vera scossa di entusiasmo per tutta la popolazione che poi godrebbe dei nuovi fondi di solidarietà comunali e Lei signor Sindaco sarebbe ricordato da tutti per il Sindaco che ha eliminato il Caos a Terni a favore della solidarietà.
Di quanto sopra da me previsto ne sono certo, che Lei ne converrà con me, a meno che Lei consideri i suoi Concittadini Ternani talmente trogloditi da poter essere rammaricati dal non poter assistere ad esibizioni teatrali che prevedono artisti (!!??) che vomitano ed urinano (anno 2008) bestemmiano (2010) insultano il vescovo (2011) o agitano vibratori sul palco (2012) solo per citare alcuni degli eventi culturali prodotti dalla famigerata brigata del CAOS .
Ora ad eccezione di eventuali rappresentazioni teatrali dedicate al rimpianto ex Vescovo Paglia , non riteniamo che il popolo Ternano possa gioire per un eventuale ulteriore sperpero di milioni di euro per tali nefandezze. Per tutti il CAOS a Terni è l’emblema del carrozzone pubblico dove alcuni eletti e predestinati per genia politica godono di un’assoluto potere di sperperare i soldi della collettività sia all’interno del Caos che all’esterno del Polo Museale, il luogo predestinato, dalle menti perverse che lo hanno ideato, ad essere un fiore all’occhiello, il biglietto da visita della città e che invece versa in condizioni di assoluta indecenza come potrà vedere dalla galleria fotografica che le allego e che farà bella mostra di se nelle pagine e nei forum del web più in voga a Terni.
Anche l’esterno del Caos ha quindi finalmente eguagliato lo squallore degli spettacoli che si organizzano al suo interno , ma non si preoccupi, non voglio fare polemiche oggi lasci pure tutto cosi come è, i rifiuti, l’acqua putrida, la vegetazione selvatica che traborda dalle aiuole, la pavimentazione devastata, i muri scrostati , gli alberi mozzati, il tutto è veramente un CAOS, le chiedo solo di attivarsi con misure idonee affinchè sia impedito a ragazzini ed adolescenti di arrampicarsi agevolmente sui manufatti che delimitano le pozze nauseabonde piene di rifiuti, rischiando la propria vita come dimostrano i due ragazzini ritratti nelle foto che le allego.
Non ha senso progettare un piano di marketing per attirare visitatori nel centro della città di Terni se il degrado urbano è a questi livelli e nessuno fa niente per eliminarlo.
Per questo oggi non faccio polemiche ma mi limito solo a farle questa proposta e le chiedo solo una risposta formale dal suo sito come ha già fatto per circostanze ben più trascurabili per la collettività, un impegno a prendere in considerazione questa mia ipotesi alternativa al Bando per il CAOS, anche avviando un confronto pubblico con le altre istituzioni ed associazioni di categoria per promuovere la cultura della solidarietà a Terni.
Ma se entro 20 giorni a partire da oggi non avrò nessuna risposta, e sarò di nuovo ignorato come per le altre mie proposte fatte in passato, mi attiverò con ogni mezzo a mia disposizione per protestare , polemizzare e convogliare la protesta delle centinaia di persone che si uniranno al sottoscritto in un comitato anti CAOS di cui mi farò primo promotore, con iniziative di democrazia diretta atte a coinvolgere la cittadinanza in un’atto di indirizzo ad iniziativa popolare e come Lei ben sa in questo anche per sua espressa riconoscenza sono molto bravo.
Questa volta mi deve dare atto di aver anteposto la proposta alla protesta, preservandole anche il suo meritato periodo di ferie da imbarazzanti interrogativi.
Confimpresa, ed in particolare il sottoscritto, continuerà ad agire da semplificatore, creando un dialogo propositivo, fattivo e continuativo con la cittadinanza e con tutti gli operatori economici della città, nella speranza che queste nostre proposte trovino degli interlocutori nell’amministrazione comunale interessati al futuro della città e non ai rumors relativi alle proliferazioni di liste civiche per le prossime elezioni amministrative”.