Confimpresa: ”Polizia conferma illegittimità, Comune rimuova autovelox o sarà tsunami giudiziaria”

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autovelox viale dello StadioDopo numerosi ricorsi vinti da automobilisti multati dai due autovelox installati a Terni, sull’illegittimità di quello di viale dello Stadio arriva la conferma da parte della polizia. A renderlo noto con un comunicato è Francesco Bartoli di Confimpresa che fa anche sapere di aver presentato una diffida nei confronti del Comune: se l’ente non provvederà a smontare il contestato occhio elettronico e ripristinare le condizioni precedenti a viale dello Stadio (limite di velocità a 50 km/h e demolizione della nuova banchina), scatterà una denuncia alla magistratura. Afferma Bartoli che sarebbe “uno tsunami giudiziario per il sindaco Di Girolamo, l’assessore Bencivenga e i dirigenti comunali responsabili del procedimento che saranno chiamati in solido a rispondere dei danni causati alla comunità”.

Ricorsi contro multe. L’esponente di Confimpresa ricorda che “solo nei primi due mesi i due autovelox hanno prodotto quasi 30 mila scatti, alla media di 517 al giorno”, e nel corso di un oltre un anno sono state elevate multe che hanno portato nelle casse milioni di euro. “L’illegittimità delle sanzioni – afferma Bartoli – è stata confermata da innumerevoli ricorsi vinti dinanzi al giudice di pace e al prefetto di Terni, una sorta di Caporetto giudiziaria per il Comune di Terni come la definimmo all’inizio che invece di arrestarsi di fronte all’evidenza delle irregolarità accertate dai giudici si è oltremodo ingigantita alimentata dal delirio di onnipotenza e da una arroganza ‘fuori controllo’ degli amministratori e dirigenti comunali”.

Banchina a viale dello Stadio. La soluzione adottata da palazzo Spada, cioè aumentare il limite di velocità di viale dello Stadio e implementare una banchina divisoria,  è considerata da Confimpresa “un inquietante tentativo di trasformare viale dello Stadio da strada urbana, in strada ad alto scorrimento, così da poter giustificare un autovelox fisso in osservanza della direttiva Maroni. Il tentativo dei nostri illuminati amministratori è inquietante e maldestro – specifica – perché le opere eseguite (costruzione di uno spartitraffico in cemento al centro della carreggiata) generano problemi ben maggiori sul versante dell’ordine e della sicurezza pubblica. Infatti viale dello Stadio fiancheggia per l’appunto lo stadio Libero Liberati e la viabilità circostante gli impianti sportivi è soggetta anche a norme concernenti la sicurezza in occasione delle manifestazioni sportive, con una normativa molto dettagliata, sia a livello nazionale che internazionale e comunitario, che impone l’adozione di precise cautele all’interno ed all’esterno degli impianti sportivi”. In particolare, fa notare Bartoli, con l’implementazione della banchina nei pressi dello Stadio “non vengono rispettate le garanzie di rapido sfollamento previste dalla normativa, né per il pubblico né per gli atleti; la situazione è resa ancora più complicata dalla consuetudine da sempre tollerata dagli organi preposti della presenza di auto posteggiate in divieto di sosta lungo il viale stesso in occasione degli incontri sportivi, che unite alla banchina di cemento generano un imbuto colossale dove confluiscono auto in transito, auto degli spettatori, pedoni, autoambulanze, auto di servizio delle forze dell’ordine, autobus degli atleti coinvolti nelle manifestazioni sportive”.

Tutto questo, per Confimpresa, al fine di “fare cassa. Questa è la reale motivazione che sta dietro al posizionamento dei due famigerati autovelox”.

Parere tecnico della polizia. Ora, continua Bartoli, è “stato formulato un parere tecnico dalla locale sezione di polizia stradale su specifica richiesta del Prefetto di Terni, nella quale viene confermata l’illegittimità e la non conformità alle leggi vigenti dell’autovelox istallato in viale dello Stadio dal Comune di Terni. E a seguito di questo parere è in corso una perizia ancora più accurata da parte della polizia stradale sempre su incarico del Prefetto di Terni”.

Diffida ad adempiere. Bartoli fa quindi sapere che “in data odierna abbiamo presentato una diffida ad adempiere in cui si invita e diffida il Comune di Terni ad adottare entro e non oltre 30 giorni, i seguenti provvedimenti sulla viabilità di viale dello Stadio:

1) Disinstallazione dell’autovelox: disattivazione immediata dell’apparecchiatura in attesa della definitiva disinstallazione con blocco dei procedimenti sanzionatori ancora non notificati.

2) Ripristino del limite di velocità a 50 km/h: con diffida a procedere a nuovi aumenti di limiti di velocità in tutte le strade urbane del Comune di Terni

3) Demolizione del cordolo divisorio: con diffida ad adempiere dei lavori urgenti realizzando almeno due rompi tratta lungo la banchina di cemento che divide le carreggiate , in attesa della sua completa demolizione”.

Pronta una denuncia. L’esponente di Confimpresa afferma che se le tre richieste non troveranno accoglimento entro il 18 febbraio scatterà “una denuncia che avevamo già annunciato e che presenteremo alla procura della repubblica di Terni, supportata da centinaia di firme di cittadini multati raccolte in questi ultimi mesi. In caso di avvio di un procedimento penale a carico degli amministratori e dirigenti comunali, porremo in essere tutti gli atti necessari affinché chi è stato colpito ingiustamente da sanzioni illegittime possa costituirsi parte civile per il riconoscimento del danno ed ottenere il risarcimento dovuto. E così – continua Bartoli – la Caporetto giudiziaria del comune di Terni si trasformerà in uno tsunami giudiziario per il sindaco Di Girolamo, l’assessore Bencivenga e i dirigenti comunali responsabili del procedimento, che saranno chiamati in solido a rispondere dei danni causati alla comunità”.

Conclude Bartoli: “Se di fronte all’ennesima prova delle irregolarità commesse l’amministrazione dimostrerà ancora la sua arroganza non esiteremo a porre in essere oltre a tutte le azioni legali annunciate, altre azioni eclatanti di protesta dal forte impatto mediatico. Non sarebbe bello per l’immagine della città vedere di nuovo un serpentone di multati questa volta capitanato da capitan Ventosa!”

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