Dissesto in vista per il Comune di Terni, coro unanime invoca le dimissioni del sindaco

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Continuano ad arrivare reazioni politiche, dopo la bocciatura del ricorso da parte della Corte dei conti, sul possibile dissesto a cui il Comune di Terni si sta lentamente avviando.

Il primo a non utilizzare mezze misure è il senatore 5 Stelle Stefano Lucidi, che guardando al futuro prossimo sottolinea come ora occorra “soltanto vigilare che la burocrazia si muova all’interno dei tempi tecnici per permettere alla città di tornare al voto questa estate e mettere fine forse alla peggiore amministrazione di sempre a Terni.”

“Si vocifera di un ennesimo ricorso – questa la paura del senatore – quasi automatico, un ricorso tacito appunto, che speriamo non abbiano il coraggio neanche di presentare perché sarebbe veramente una sorta di accanimento nel non voler prendere atto della situazione.”
“Di Girolamo ha fallito. La giunta Di Girolamo ha fallito. I consiglieri di maggioranza hanno fallito. Il Partito Democratico ha fallito. Abbiate almeno la decenza di non far fallire anche Terni.” è il disperato appello del grillino.
Per Paolo Crescimbeni “Il danno arrecato alla Città è enorme in termini economici e di immagine e se questo danno è riconducibile a comportamenti individuali, i responsabilidovranno risarcirlo. Sono anni che lanciamo avvertimenti in tal senso ma la protervia e
l’arroganza dei nostri “conduttori” ha sempre risposto con ironia e falsi stupori.
E tutto ciò a prescindere dalle indagini penali ancora in pieno sviluppo.””Terni si rimboccherà le maniche, come fece dinanzi alle macerie dell’ultima guerra, e ricostruirà le nostre istituzioni, la nostra credibilità, la nostra economia. Nessuno si dovrà tirare indietro. Tranne i colpevoli dell’attuale disastro” conclude un Crescimbeni comunque fiducioso, che chiama a raccolta i Ternani per ripartire tutti insieme, o almeno quasi tutti.

In ultimo al coro si unisce anche il think tank Terny Valley, molto attivo in quest’ultimo periodo che affida il suo pensiero alle parole del presidente Alessandro Gentiletti:

“Complice anche l’indifferenza dei più, le istituzioni cittadine sono state per troppo tempo ostaggio di una classe dirigente inadeguata, incompetente e senza alcun carisma politico. Terni Valley è nata come risposta e alternativa a questi “soci vitalizi del potere, ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione” che hanno portato la città nelle condizioni nelle quali si trova oggi. Lo ha fatto ben prima che fosse avviata la procedura di predissesto, senza scopi di parte ma con la sola intenzione di far si che la partecipazione e la competenza potessero tornare a dettare l’agenda politica della nostra città. Lo abbiamo fatto invitando ciascuno a superare le differenze e a mettere al servizio di tutti la sua professionalità ed il suo impegno. Lo abbiamo fatto dialogando ed invitando a dialogare.

“Oggi – conclude Gentiletti – siamo ancora più convinti che solo questa sia la strada giusta da percorrere per non arrendersi. Che immaginare un futuro diverso per Terni è ancora possibile e che quel futuro siamo noi: una città che partecipa e reagisce.”

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